Nel suo discorso Il Presidente della Repubblica ha affrontato i temi della crisi economica e della manovra finanziaria sottolineando che gli interventi approvati devono soddisfare le esigenze di stabilizzazione della moneta e di consolidamento del bilancio dello Stato. Pur nella difficoltà delle scelte e del difficile e impegnativo provvedimento, il Presidente ha sollecitato tutti a “guardare avanti, misurarsi con le sfide del futuro, e farlo con la massima apertura e serietà.”
E’ un richiamo anche per la nostra Associazione da sempre impegnata nella scuola e nella formazione delle giovani genrazione. Infatti nel discorso del Presidente la prima preoccupazione è per loro; i dati documentati dall’annuale rapporto dell’Istat testimoniano “la flessione nel numero degli occupati, il più alto tasso di disoccupazione, l’aumento degli inattivi che non cercano lavoro, hanno colpito soprattutto i giovani tra i 18 e i 29 anni. Alla ripresa produttiva non corrisponde – e tale fenomeno non è solo italiano – una ripresa dell’occupazione. Il problema dei giovani non impegnati né in un lavoro né in un percorso di studio o di formazione, è oggi il problema numero uno se si guarda al futuro dell’Italia.”
Per superare questi squilibri il Presidente Napolitano ha sottolineato la necessità di “politiche forti e mirate per l’istruzione e per la formazione, per la ricerca e l’innovazione, per la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale così come scelte di elevamento della dotazione di infrastrutture strategiche e della qualità dei servizi collettivi. Si può confidare in un impegno al più aperto confronto su questi temi? Un impegno che decolli al più presto e a cui concorrano gli opposti schieramenti politici e un vasto arco di soggetti istituzionali, sociali e culturali?”
Domande impegnative che sollecitano l’AIMC ha costruire nelle scuole più solide ragioni educative e formative pur nella situazione non favorevole e spesso incerta anche negli orientamenti di sistema. Non è tempo di rassegnazione e di atteggiamenti rinunciatari, ma occorre guardare alle sfide del futuro con la massima apertura, ricercando nuovi orientamenti attraverso modelli e modalità diverse di vivere la scuola e il suo compito di istruzione e di formazione.
In questo quadro l’impegno a dare maggior fiducia e speranza nelle possibilità di sviluppo economico, sociale, politico e civile è contenuto proprio nell’invito del Presidente a “cogliere l’occasione del 150° anniversario dell’Unità per un esame di coscienza collettivo, per uno sforzo volto – oltre le strettoie delle polemiche attuali – a “guardare all’orizzonte più largo del futuro della nazione italiana, per elevare al livello di fondamentali valori e interessi comuni il fare politica e l’operare nelle istituzioni”
Inoltre, nel richiamare alcuni temi del dibattito politico e istituzionale dell’attualità che toccano alcuni diritti fondamentali della dignità della persona e del valore delle relazioni sociali, il Presidente ha invitati tutti ad una maggiore responsabilità nelle proprie funzioni e ruoli professionali e istituzionali, attraverso “un ampio ascolto dell’opinione pubblica, delle forze sociali, del “paese reale” e alle convergenze o all’avvicinamento delle posizioni, in Parlamento, su scelte di più rilevante portata e valenza, è un dovere che sento come proprio del Presidente della Repubblica quale lo vollero i Costituenti, definendolo “magistrato di persuasione”, chiamato a “rappresentare e impersonare l’unità e la continuità nazionale”.
In conclusione, sottolineando il comprensibile turbamento e preoccupazione di chi ha a cuore le vicende della politica e delle istituzioni – l’AIMC è tra questi – il Presidente sollecita a compiere uno sforzo di pacata e matura riflessione. “Ci indigna ed allarma l’emergere di fenomeni di corruzione e di trame inquinanti, anche ad opera di squallide consorterie, ma la nostra democrazia, e vorrei dire la collettività nazionale, dispone di validi anticorpi: in primo luogo la capacità di reazione morale dei cittadini, e insieme la vitalità dei principi costituzionali, e dei presidi costituiti dalle leggi ispirate a quei principi e affidati alla preziosa azione della magistratura e delle forze dell’ordine.”
Questi principi sono affidati anche ai docenti e ai dirigenti scolastici. Anche nelle nostre scuole abbiamo bisogno di compiere “uno sforzo di pacata e matura riflessione” che, senza nascondere i problemi, sappia affrontare con coraggio i temi della formazione costituzionale e democratica dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.
Discorso di consegna del ventaglio
Pdf del Discorso ala consegna del ventaglio