
Il Consiglio Regionale congiunto tra AIMC E UCIIM si è svolto nella sede di via S. Antonio, 5 a Milano, il giorno 9 aprile 2016 alle ore 15:30 con il seguente ordine del giorno : 1) Preghiera introduttiva; 2) intervento di don Salvatore Currò; 3) confronto sulla dimensione associativa a partire dagli stimoli ricevuti; 4) iniziative associative.
Ha aperto i lavori Disma Vezzosi, presidente Regionale AIMC, sottolineando l’importanza della dimensione spirituale delle associazioni e i loro rapporti intrinseci con la chiesa e i principi cristiani. Ha proseguito la discussione il presidente Regionale UCIIM Stefano Pierantoni mostrandosi ottimista sulla collaborazione futura delle associazioni e sull’importanza di essere radicati nel territorio.
Don Salvatore Currò, assistente spirituale nazionale, nella sua coinvolgente relazione, ha focalizzato l’attenzione su tre punti rilevanti dei discorsi di Papa Francesco : 1) stile comunicativo; 2) attenzione alle nuove emergenze educative; 3) l’educazione nel contesto culturale.
Il primo punto ha toccato le note dell’antropologia umana in quanto si è evidenziata la necessità di affrontare la comunicazione con l’altro con atteggiamenti dialogici e con sentimenti cristici di umiltà, disinteresse, beatitudine e gioia. Il cristianesimo come stile, ha affermato Don Salvatore, deve essere il punto di riferimento nella vita dei soci nei quali deve prevalere l’attenzione alla persona e i valori dentro il fare e l’agire.
Per affrontare le emergenze educative egli ha suggerito di educare ad allargare gli orizzonti, ad avere una visione più ampia a livello educativo e ad incrementare il senso critico utilizzando il patto educativo, la logica delle alleanze e l’uso razionale della rete. Ciò veicola ad abitare la complessità sociale in modo più funzionale e a misurarsi con le nuove emergenze educative, spinti da spirito innovativo, a partire dalle periferie associative e sociali dalle quali arriverà il rinnovamento globale del mondo, in stretta collaborazione con l’apparato centrale e dirigenziale. Il Papa nei discorsi, ha rilevato don Salvatore, incita gli educatori a saper rischiare, a lasciarsi animare dalla pratica della misericordia per insegnare a vivere e a prendere consapevolezza di essere ricchi dentro e di possedere doni. Le associazioni devono essere animate da questi principi e guardare al futuro tenendo viva la memoria del passato.
Nell’ultimo punto è stato evidenziato il fatto educativo in termini di cultura umana che ha radici profonde in un atteggiamento affettivo- relazionale e nella logica dell’incontro che deve tendere ad abbattere i muri e a costruire ponti.
Agli stimoli sul fare e sull’agire concreto, derivato dagli interventi dei soci delle due associazioni, l’assistente spirituale nazionale ha prospettato un quadro socio-culturale di segni positivi che prendono forma con atteggiamenti di corresponsabilità, di lavoro in rete e di stile di inclusione che hanno bisogno di essere sostenuti da un costruttivo spirito critico e da un desiderio di riunirsi e di crescere come cristiani e come educatori, tenendo conto dei messaggi di Papa Francesco.
Emanuele Verdura