Scuole e alunni in Giappone dopo il terremoto

Hori.jpgL’esperantista giapponese Hori Jasuo, subito dopo il terremoto e lo tsunami, inizia a scrivere un diario in cui ogni giorno annota notizie e particolari e lo invia agli amici esperantisti nel mondo che lo pubblicano nei vari siti e blog. E’ un’utile testimonianza per capire che cosa sta succedendo nel Paese del Sol levante. Il diario, in esperanto, è pubblicato sul sito http://www.satesperanto.org/. Tiziana Fossati ha tradotto, per il nostro blog, la parte che riguarda la situazione scolastica.


L’anno scolastico in Giappone comincia il 1° di aprile. Se non accadrà niente, tutti gli studenti andranno a scuola oggi speranzosi per il loro futuro; purtroppo molti non possono godere di questa occasione.
Nel terremoto e nello tsunami che ne è seguito, molto forte nella prefettura Miyagi kaj Fukuŝima, 262 studenti e 13 insegnanti sono morti e 756 studenti e 30 insegnanti sono scomparsi.
1721 scuole sono distrutte. Secondo il comitato educativo delle tre prefetture e della città Sendai, è difficile per 84 scuole (23700 alunni) iniziare le lezioni.

Il comitato educativo della città Ishinomaki ha deciso di cominciare il nuovo anno il 21 di aprile. Tuttavia nella città 7 scuole elementari su 43 e 2 su 21 della scuola media sono distrutte; 5 scuole elementari e 12 scuole medie sono usate come rifugi.
Chiuderanno 22 scuole nella città Minami- Soma nel raggio di 30 km dalla centrale nucleare n°1. Molti studenti vogliono andare a scuola nella vicina città Sōma, ma anche lì 4 scuole sono usate come rifugio. Non si può calcolare il numero dei futuri studenti, di conseguenza non si possono ordinare i libri. Manca un servizio di autobus per la città, perciò non si sa quanti studenti potranno andare a scuola.
La città di Hutaba, nella quale c’è la centrale, nella prefettura Fukuŝima, ha spostato i suoi uffici nella città di Kazo nella prefettura di Saitama, portando i suoi 1200 abitanti. I loro figli andranno nelle scuole locali in quella città, ma si teme che mancheranno classi e materiale scolastico. Gli alunni colpiti dal terremoto e dallo tsunami sono feriti mentalmente. Oltre a ciò essi devono affrontare una nuova situazione in una città estranea. Si teme che le difficoltà possano dare loro più stress e irrequietezza. E’ necessario accrescere il numero degli insegnanti che si preoccuperanno di questi alunni difficili. Nella regione Tohoku 500mila libri scolastici sono andati perduti per lo tsunami.  A Tokio  di notte si stampano i libri da spedire agli studenti per l’inizio delle lezioni. Oomaĉi Momoko , ragazzina dodicenne, dice:” La mia casa è persa e i miei familiari vivono nella casa di un mio parente. Dal primo di aprile io sarò alunna della scuola media nella scuola Jamada, ma non so quando comincerò le lezioni. Inoltre ho perso la mia uniforme scolastica e l’occorrente per scrivere. Potrò diventare una studentessa di scuola media?”

Scuole e alunni in Giappone dopo il terremotoultima modifica: 2011-04-05T21:29:00+02:00da aimc-milano
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