Dialoghi pedagogici

imageAssociazione Italiana Maestri Cattolici di Milano, Monza E carugate/cernusco sN (MI) invitano i docenti e i dirigenti scolastici, di ogni ordine e grado, a partecipare nel centenario della nascita  1923 – 2023 di Don Lorenzo Milani: insegnante ed educatore della parola, ai Dialoghi pedagogici: laboratori per riflettere e attualizzare il messaggio di don Lorenzo Milani, nei giorni

1. Giovedì, 14 settembre 2023, ore 17.15 – Don Lorenzo Milani: il compito costituzionale della scuola per la convivenza democratica – Centro Cardinal Schuster, Via S. Antonio 5, Milano

2. Giovedì, 21 settembre 2023, ore 17.15 – Don Lorenzo Milani tra scuola e vita: il tempo della scuola.- Istituto Scolastico Leone Dehon, Via Appiani 1, Monza

3. Giovedì, 28 settembre 2023, ore 17.15 – Don Lorenzo Milani: la cura della persona e della parola per la consapevolezza interiore – Centro Cardinal Colombo, P.za G. Matteotti 20, Cernusco sN (MI)

Agli incontri sarà presente il Prof. Michele Aglieri, docente di Pedagogia generale e sociale dell’Università Cattolica.

È possibile partecipare anche a un solo incontro a scelta. Gli incontri si svolgeranno solo in presenza; saranno ammessi i primi 20 iscritti ai quali sarà inviato il materiale utile per il laboratorio. Verrà rilasciato l’attestato di presenza.

Iscrizioni al link: https://forms.gle/cp2XjCBm6SM2bHfv7

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Don Lorenzo Milani: insegnante ed educatore della parola

Don MilaniL’AIMC di Milano invita tutti i docenti e i dirigenti scolastici delle Province di Milano e Monza ad essere presenti all’Incontro nel centenario della nascita 1923 – 2023Don Lorenzo Milani: insegnante ed educatore della parola.
Interverrà il Prof. Domenico Simeone, Preside della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica di Milano.
Chiarman: Dott.ssa Anna Maria Celso, Presidente AIMC di Milano.
L’appuntamento è per VENERDI 28 aprile 2023 – 17.00/19.00 presso Centro Card. Schuster, Via S.Antonio 5, Milano – MM1, Duomo e MM3, Missori

Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Iscrizioni entro Mercoledi 26/04 al link: https://forms.gle/aF92Qf2gAg63iuiJ8 – È  prevista la diretta online previa iscrizione.

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L’appello alla pace in Ucraina dell’Arcivescovo Mario Delpini

Nella Giornata di Preghiera per la pace l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini ci esorta alla preghiera e all’accoglienza:

“Quale parola possiamo dire noi, discepoli di Gesù, maestro mite e umile di cuore, agnello di Dio, sacrificio per la nuova ed eterna alleanza? Forse possiamo essere eco della voce del crocifisso. Che cosa dice il Crocifisso Gesù, di Nazaret?
1. Non disperate dell’umanità.
Le armi che causano morte e distruzione, la perversione di rapporti tra popoli fratelli che
genera il fratricidio, la desolazione di gente che lascia il paese, la casa, la terra, il futuro
per sé e per i propri figli potrebbero indurre a disperare. Ecco: l’umanità è ancora e sempre prepotente, cattiva, violenta, sanguinaria! Come è stato all’inizio, così è stato nei secoli, così anche oggi, in questo tempo di tecnologie onnipotenti, ancora l’umanità è assassina.
No, non disperate dell’umanità. Considerate che in ogni uomo e in ogni donna c’è un
principio invincibile, ogni persona è stata creata in Cristo, porta in sé l’immagine di Dio.
Non disperate dell’umanità! Continuate a credere che tutti siamo fatti per edificare la
fraternità universale. Non disperate dell’umanità: trovate parole e gesti, pensieri e
occasioni per dichiarare la stima, l’invito a conversione, la vocazione all’amore fraterno
di tutti gli uomini e le donne che abitano questa terra affidata da Dio perché fosse custodita e abitata in pace.
2. Non pensate solo a voi stessi.
Nella tragedia abita la tentazione di ripiegarsi su di sé, di coltivare pensieri meschini che
continua a pensare solo ai danni prevedibili per la propria vita, per il proprio benessere.
L’ossessione per salvare gli affari può indurre a intendere il dramma presente solo come un danno economico, come contratti strappati, come risorse perdute.
È necessario invece un animo grande e sensibile, che sosta in preghiera per ascoltare lo Spirito che suggerisce le vie da percorrere e non solo i danni prevedibili e i vantaggi
probabili. Alcuni saranno ridotti in miseria, altri, forse, troveranno occasioni per insperati
guadagni. Non siamo autorizzati ai pensieri meschini, noi discepoli del Signore della misericordia.
3. Ammonite i violenti, gli ingiusti, gli empi.
Abbiamo una parola da dire a tutti coloro che vogliono la guerra, che comandano la
guerra, che si vantano di essere forti in guerra.
Ricordatevi che dovete morire, tutti dobbiamo morire. Dovete rendere conto a Dio di
quello che avete fatto.
Forse non vi turberanno i giudizi dei popoli. Sappiate però che nessuno può sottrarsi al
giudizio di Dio!
4. Prendetevi cura degli inermi, delle vittime.
La preghiera conforma ai sentimenti di Cristo. Genera negli animi la compassione per
ogni umano soffrire. Suggerisce le vie per prendersi cura delle vittime delle ingiustizie
della storia.
Ricordatevi della benedizione di Dio per coloro che si prendono cura dei fratelli: ho avuto fame … ho avuto sete … ero straniero …nudo … malato … in carcere (cfr Mt 25,34 ss) e vi siete presi cura di me.
Viene dunque il momento del prendersi cura: consolare i fratelli e le sorelle che sono tra
noi, che lavorano nel nostro paese e sono figli dei paesi devastati dalla guerra. In quei
paesi abitano i figli, i genitori, i mariti e le mogli, le persone care. Sono tra noi e sono in
angoscia: avertano la sincerità del nostro compatire.
Viene il momento del prendersi cura: verranno a bussare alle nostre case persone che
hanno perso la casa. Trovino casa tra noi in una accoglienza intelligente, lungimirante,
generosa e sollecita.
Viene il momento del prendersi cura: è prevedibile che dilaghino nei paesi devastati dalla guerra povertà e malattie, solitudini e smarrimenti. Sia generosa la mano che dona e che organizza il sollievo.
Viene il momento del prendersi cura: la violenza causa ferite in chi la subisce e in chi la
infligge. Ci saranno anime ferite, persone dominate dal risentimento e dai sensi di colpa, fedeli che smarriscono la fede nel dramma troppo insopportabile. La nostra preghiera, la parola santa di Dio, il linguaggio delle sante icone, la celebrazione dei sacri riti siano le nostre forme di preghiera e la solidarietà che continua a seminare speranza, consolazione, riconciliazione, per potenza di Spirito Santo.

CHIAMATEMI FRANCESCO

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La sezione AIMC di Seregno ha organizzato il giorno 10 gennaio 2016 la visione del film “CHIAMATEMI FRANCESCO”, proiettato presso il cine-teatro “La Campanella” di Bovisio Masciago. Erano presenti soci e simpatizzanti che hanno gradito la narrazione del film e scoperto un volto nuovo, inaspettato e fortemente umano di Papa Francesco. Sono rimaste impresse diverse frasi significative e illuminate, improntate di spirito cristiano, pronunciate dal responsabile provinciale Gesuita Jorge Bergoglio. Le azioni a difesa dei perseguitati e dei poveri delle baraccopoli hanno suscitato ammirazione, orgoglio e condivisione per la levatura etica ed eroica espressa dal papa durante il suo cammino religioso. Nella sequenza delle drammatiche scene si notava il travaglio di Bergoglio per fare prevalere i doveri verso la propria coscienza alla sottomissione al regime dittatoriale di Videla e allo strapotere dei proprietari terrieri. Era una figura di riferimento sicura per tutti i bisognosi e con loro si schierava in ogni occasione e per loro lottava. Francesco è stato vissuta dai soci come rappresentante di una chiesa innovativa che guarda con simpatia alla teologia della liberazione in contrapposizione alla chiesa classica, descritta come pavida e conservatrice, connivente con i poteri forti.
Il film è altamente consigliato perché propone profonde riflessioni sul ruolo della chiesa e sul ruolo dei cattolici nelle varie epoche storiche.

Sezione AIMC di Seregno

UDIENZA DAL CARDINALE ANGELO SCOLA

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Un clima di calda accoglienza e di speranza aleggiava durante l’udienza del Cardinale Scola nella sede dell’Arcivescovado di Milano. Erano presenti i rappresentanti dell’AIMC(Associazione Italiana Maestri Cattolici) e dell’UCIIM( insegnanti scuola media) nell’ora e nel giorno stabiliti: 19 dicembre ore16,30. La sala del ricevimento , maestosa nella sua bellezza architettonica e ornamentale, ha contribuito a fare fluire le parole verso l’obiettivo comune:il bene degli alunni in un sistema scolastico nell’ottica del cambiamento di qualità. Le due associazioni degli insegnanti hanno esplicitato le difficoltà e le problematiche che attraversa la scuola in una società liquida i cui soggetti educanti sembrano aver sfuocato valori, obiettivi e programmi educativi condivisi per la formazione globale e unitaria degli alunni.
Il Cardinale con pacatezza e condivisione ideologica ha esternato la sua vicinanza agli insegnanti e al mondo della scuola, prendendo le distanze dalla frammentazione del sapere e indicando nell’interazione della Comunità educante, la strada maestra per concorrere a una positiva evoluzione della personalità e del sapere degli studenti.
Nell’insegnamento, ha continuato il Cardinale, bisogna partire dal patrimonio esperienziale dei bambini e dal loro desiderio di comprendere per renderli consapevoli dei loro dinamismi mentali e aiutarli a allo sviluppare in modo armonico le conoscenze costitutive del vero sapere. Ci si è trovati tutti d’accordo che per realizzare tali obiettivi devono assumere un ruolo fondamentale i docenti e tutti i soggetti deputati all’educazione, compresa la Chiesa che, sensibile alle esigenze educative dei bambini, ha messo in campo iniziative in ambito pastorale per dare il suo contributo fattivo al miglioramento della scuola in cui nessuno deve essere “perduto” e in cui tutti devono avere l’opportunità di un’educazione inclusiva in un sistema integrato e unitario.
Emanuele Verdura