Disagio giovanile e scuola. Lettera del Direttore Generale per la Lombardia

Diapositiva1.JPGCari Dirigenti,
Cari docenti,
Cari genitori,
i tragici episodi che anche di recente sono avvenuti all’interno delle mura scolastiche richiamano il mondo della scuola nelle sue diverse articolazioni a riflettere sui problemi del disagio che coinvolge sempre più spesso i nostri ragazzi nel delicato momento dell’adolescenza, allo scopo di collegare l’analisi e la definizione più chiara del problema.

Rispetto a questi temi l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha avviato da tempo un percorso di confronto e di collaborazione con i diversi attori del proprio territorio con cui condividere strategie d’intervento e strumenti per supportare il lavoro quotidiano dei docenti e sostenere gli studenti che esprimono nelle diverse forme la loro situazione di difficoltà.

 

Voglio porre all’attenzione delle scuole non solo quanto fin qui è stato realizzato, ma definire le linee di sviluppo di un piano di intervento articolato e sistemico, affinché tutti siano adeguatamente informati e trovino strumenti per affrontare con il senso di responsabilità necessario anche le situazioni più problematiche.
Nel 2005 è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra l’USR e l’Associazione L’Amico Charly, una ONLUS con riconoscimento giuridico della Regione Lombardia, che si occupa del disagio giovanile con intenti di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, riconoscendo tale Associazione quale interlocutore privilegiato in materia di disagio giovanile nell’ambito scolastico.
Nel corso di questi anni L’amico Charly ha promosso iniziative e organizzato servizi mirati per le scuole attraverso l’apertura di uno spazio di ascolto e dialogo con i ragazzi in difficoltà, il supporto per la gestione di situazioni di crisi, la realizzazione di moduli formativi per docenti, la produzione di materiali di approfondimento. Ho incontrato in questi giorni il Comitato scientifico dell’Associazione L’Amico Charly insieme ai Dirigenti scolastici dei Licei milanesi in cui si sono verificati gli ultimi due tragici episodi di suicidio e tentato suicidio per interrogarci sulle possibili strategie da condividere con voi tutti allo scopo di dotarci di qualche ulteriore strumento per leggere i segnali di un disagio che appare oggi sempre più diffuso e imparare a individuare il possibile rischio.
Anche nelle circostanze di questi giorni è apparso indispensabile che all’interno di ogni scuola si avvii un percorso consapevole di riflessione sulle possibilità di esser colpiti da eventi critici; la letteratura scientifica, l’esperienza degli operatori più qualificati ci dicono, infatti, che è impossibile trovare nessi causali certi di origine sociale, economica o ambientale in quanto tali fenomeni sono diffusi ampiamente e presentano una genesi multifattoriale di difficile previsione.
Rispetto a ciò è apparsa utile l’esperienza, realizzata in alcuni istituti lombardi, della costituzione di un comitato di crisi, uno strumento culturale e preventivo e al tempo stesso operativo che individui una strategia d’azione per la prevenzione e metta a punto un protocollo di intervento per la gestione di eventi traumatici, al fine di evitare errori di comportamento che possano ripercuotersi sui singoli e sulla collettività.
E’ di tutta evidenza quanto sia indispensabile il coinvolgimento e la consapevolezza di tutti gli adulti che costituiscono la comunità scolastica: docenti, personale ATA e genitori. Sarà fondamentale prevedere momenti di riflessione, di confronto e di formazione ad hoc per ciascuna di queste componenti, anche attraverso specifici focus group che potranno valersi della presenza di esperti. Uno degli elementi fondamentali per incidere sulla prevenzione è, infatti, il rafforzamento del rapporto educativo e della gestione del proprio ruolo da parte di ciascuno e di tutti. È emersa più volte, a tale proposito, la necessità di rilanciare alla riflessione di tutti alcuni temi quali la valutazione, il rispetto delle regole della comunità, la corresponsabilità educativa.
Avvalendoci della consulenza scientifica dell’Associazione L’Amico Charly stiamo avviando la costituzione, a livello provinciale, di Gruppi di intervento che troveranno la loro collocazione in alcune scuole della nostra regione. Tali “antenne” costituiranno non solo dei punti di monitoraggio dei fenomeni a livello territoriale, ma definiranno anche un modello di intervento per poter agire tempestivamente nelle situazioni emergenziali. Si prevede che al loro interno possano agire esperti che provengano dal mondo della sanità, della scuola, del mondo accademico e scientifico per poter tenere sotto controllo allo stesso tempo i diversi aspetti-clinici, educativi e culturali- di cui è necessario tener conto in tali situazioni.
Sarà compito anche di tali strutture dare suggerimenti e indicazioni circa percorsi formativi, anche a distanza, per le diverse componenti della comunità scolastica. Voglio in ogni caso ribadire che la consapevolezza maturata in questi anni nella gestione di situazioni purtroppo anche tragiche mi spinge a ritenere che il percorso intrapreso, anche se indubbiamente ha portato risultati concreti, non possa ritenersi concluso. Ed in questo senso penso di poter assicurare che la Direzione supporterà tutte le scuole che vorranno cogliere l’opportunità di avviare percorsi formativi, di interscambio, di riflessione sui temi in questione.
Certo della vostra collaborazione e confidando nel senso di responsabilità con cui saprete agire per condividere nelle vostre comunità scolastiche il senso di questa mia lettera, colgo l’occasione per inviarvi i miei migliori saluti.


Il Direttore Generale
Giuseppe Colosio

RIFERIMENTI:
Prof.ssa Bruna Baggio
USR per la Lombardia
Tel 02 574627208
Mail bruna.baggio@istruzione.it

Scarca lettera: lettdg-disagio090210.pdf

Disagio giovanile e scuola. Lettera del Direttore Generale per la Lombardiaultima modifica: 2010-02-26T23:27:00+01:00da aimc-milano
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