Scuola e DSA

Diapositiva1.JPGDopo l’approvazione della Legge sulle DSA il vivace dibattito fra il professor  Giorgio Israel e il professor  Giacomo Stella, fondatore dell’Associazione Italiana Dislessia avvenuto sulle pagine de “Il Giornale”, nello scorso mese di maggio, assumo un significato più equilibrato. 
Il prof. Giorgio Israel si interroga sul ruolo sempre più invadente di specialisti nella nostra esistenza. Dilaga la mania di considerare ogni stato come una patologia da curare. L’esempio più classico è la classificazione dei comportamenti dei bambini vivaci e iperattivi. Ora si parla di sindrome Ahdh. Risponde il prof. Giacomo Stella  sostenendo la necessità di non negare aiuto ai bambini con difficoltà di apprendimento.
Sono certamente punti di vista da non sottovalutare sul piano della conduzione della didattica. L’attenzione alle difficoltà di apprendimento realizzata con l’intervento di esperti in campo neurologico, non devono far venir meno la realizzazione di un’articolata azione di sostegno psicopedagogico e motivazionale dove va evidenzianta anche la dimensione costruttiva dei saperi con la loro  capacità di strutturare l’intelligenza e la personalità di ogni alunno.
Crediamo nella professionalità degli insegnanti ad adottare strumenti di osservazione delle situazioni educative e delle condizione degli alunni, per assumere con adeguata prudenza gli interventi necessari a far fronte ai casi di alunni che senza misure specifiche rimarrebbero ai margini dei processi di formazione.


Per seguire il dibattito: Il Giornale.it 22 aprile 2010 –  Il Giornale 11 maggio 2010: Il Giornale 11 05 10.pdf

Appravate dal Senato le nuove norme sui disturbi specifici di apprendimento

Diapositiva1.JPGIl Senato nella seduta del 29 settembre 2010 ha approvato il disegno di legge 1006–1036–B recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. E’ un passo importante per affrontare con maggior puntualità l’inserimento e il cammino scolastico di molti alunni con adeguate capacità cognitive, ma con importanti limitazioni nell’affrontare i compiti di apprendimento scolastico e quotidiano.

La legge offre una definizione delle DSA: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia e finalizza gli interveti scolastici per:
a) garantire il diritto all’istruzione;
b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;
f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.

Le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, avrannoil compito di attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, tenendo conto delle linee guida per l’identificazione precoce, ancor prima di una dignosi specifica di DSA.


Agli studenti con DSA le scuole garantiscono:

a) l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;
b) l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;

c) per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell’esonero.


Negli anni 2010 e 2011 è prevista una specifica formazione per i docenti e i dirigenti di ogni ordine e grado, compresa la scuola dell’infanzia, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate.

 

 

Disagio giovanile e scuola. Lettera del Direttore Generale per la Lombardia

Diapositiva1.JPGCari Dirigenti,
Cari docenti,
Cari genitori,
i tragici episodi che anche di recente sono avvenuti all’interno delle mura scolastiche richiamano il mondo della scuola nelle sue diverse articolazioni a riflettere sui problemi del disagio che coinvolge sempre più spesso i nostri ragazzi nel delicato momento dell’adolescenza, allo scopo di collegare l’analisi e la definizione più chiara del problema.

Rispetto a questi temi l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha avviato da tempo un percorso di confronto e di collaborazione con i diversi attori del proprio territorio con cui condividere strategie d’intervento e strumenti per supportare il lavoro quotidiano dei docenti e sostenere gli studenti che esprimono nelle diverse forme la loro situazione di difficoltà.

 

Voglio porre all’attenzione delle scuole non solo quanto fin qui è stato realizzato, ma definire le linee di sviluppo di un piano di intervento articolato e sistemico, affinché tutti siano adeguatamente informati e trovino strumenti per affrontare con il senso di responsabilità necessario anche le situazioni più problematiche.
Nel 2005 è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra l’USR e l’Associazione L’Amico Charly, una ONLUS con riconoscimento giuridico della Regione Lombardia, che si occupa del disagio giovanile con intenti di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, riconoscendo tale Associazione quale interlocutore privilegiato in materia di disagio giovanile nell’ambito scolastico.
Nel corso di questi anni L’amico Charly ha promosso iniziative e organizzato servizi mirati per le scuole attraverso l’apertura di uno spazio di ascolto e dialogo con i ragazzi in difficoltà, il supporto per la gestione di situazioni di crisi, la realizzazione di moduli formativi per docenti, la produzione di materiali di approfondimento. Ho incontrato in questi giorni il Comitato scientifico dell’Associazione L’Amico Charly insieme ai Dirigenti scolastici dei Licei milanesi in cui si sono verificati gli ultimi due tragici episodi di suicidio e tentato suicidio per interrogarci sulle possibili strategie da condividere con voi tutti allo scopo di dotarci di qualche ulteriore strumento per leggere i segnali di un disagio che appare oggi sempre più diffuso e imparare a individuare il possibile rischio.
Anche nelle circostanze di questi giorni è apparso indispensabile che all’interno di ogni scuola si avvii un percorso consapevole di riflessione sulle possibilità di esser colpiti da eventi critici; la letteratura scientifica, l’esperienza degli operatori più qualificati ci dicono, infatti, che è impossibile trovare nessi causali certi di origine sociale, economica o ambientale in quanto tali fenomeni sono diffusi ampiamente e presentano una genesi multifattoriale di difficile previsione.
Rispetto a ciò è apparsa utile l’esperienza, realizzata in alcuni istituti lombardi, della costituzione di un comitato di crisi, uno strumento culturale e preventivo e al tempo stesso operativo che individui una strategia d’azione per la prevenzione e metta a punto un protocollo di intervento per la gestione di eventi traumatici, al fine di evitare errori di comportamento che possano ripercuotersi sui singoli e sulla collettività.
E’ di tutta evidenza quanto sia indispensabile il coinvolgimento e la consapevolezza di tutti gli adulti che costituiscono la comunità scolastica: docenti, personale ATA e genitori. Sarà fondamentale prevedere momenti di riflessione, di confronto e di formazione ad hoc per ciascuna di queste componenti, anche attraverso specifici focus group che potranno valersi della presenza di esperti. Uno degli elementi fondamentali per incidere sulla prevenzione è, infatti, il rafforzamento del rapporto educativo e della gestione del proprio ruolo da parte di ciascuno e di tutti. È emersa più volte, a tale proposito, la necessità di rilanciare alla riflessione di tutti alcuni temi quali la valutazione, il rispetto delle regole della comunità, la corresponsabilità educativa.
Avvalendoci della consulenza scientifica dell’Associazione L’Amico Charly stiamo avviando la costituzione, a livello provinciale, di Gruppi di intervento che troveranno la loro collocazione in alcune scuole della nostra regione. Tali “antenne” costituiranno non solo dei punti di monitoraggio dei fenomeni a livello territoriale, ma definiranno anche un modello di intervento per poter agire tempestivamente nelle situazioni emergenziali. Si prevede che al loro interno possano agire esperti che provengano dal mondo della sanità, della scuola, del mondo accademico e scientifico per poter tenere sotto controllo allo stesso tempo i diversi aspetti-clinici, educativi e culturali- di cui è necessario tener conto in tali situazioni.
Sarà compito anche di tali strutture dare suggerimenti e indicazioni circa percorsi formativi, anche a distanza, per le diverse componenti della comunità scolastica. Voglio in ogni caso ribadire che la consapevolezza maturata in questi anni nella gestione di situazioni purtroppo anche tragiche mi spinge a ritenere che il percorso intrapreso, anche se indubbiamente ha portato risultati concreti, non possa ritenersi concluso. Ed in questo senso penso di poter assicurare che la Direzione supporterà tutte le scuole che vorranno cogliere l’opportunità di avviare percorsi formativi, di interscambio, di riflessione sui temi in questione.
Certo della vostra collaborazione e confidando nel senso di responsabilità con cui saprete agire per condividere nelle vostre comunità scolastiche il senso di questa mia lettera, colgo l’occasione per inviarvi i miei migliori saluti.


Il Direttore Generale
Giuseppe Colosio

RIFERIMENTI:
Prof.ssa Bruna Baggio
USR per la Lombardia
Tel 02 574627208
Mail bruna.baggio@istruzione.it

Scarca lettera: lettdg-disagio090210.pdf