RIFLESSIONE SUL DOCUMENTO “LA BUONA SCUOLA”

L’AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) sta partecipando attivamente al dibattito pedagogico e di sistema sul documento “la buona scuola”lanciato dal governo attraverso la rete on-line. È un modo nuovo di consultazione in cui sono coinvolti tutti i cittadini oltre che gli operatori della scuola.
Pregi? La possibilità di esprimere liberamente la propria opinione e l’aver scoperto il vaso di Pandora degli annosi problemi esistenti nella scuola: precariato, sicurezza degli edifici, innovazione didattica, valorizzazione della professione docente, trasparenza, alfabetizzazione digitale.
Dubbi? Parecchi. Primo tra tutti il tema delle risorse finanziarie che in-fluenzerà pesantemente la realizzazione del piano del governo per l’assunzione di quasi 150.000 precari, per la formazione dei docenti e per la messa in sicurezza degli edifici.
Gli obiettivi sono sicuramente condivisibili ma le legittime e logiche per-plessità nascono a causa dell’allarmante quadro di recessione che sta vi-vendo l’Italia e l’intera comunità europea.
Ci si chiede da chi e come sarà considerata la parola dei singoli cittadini dopo la consultazione diretta che ha bypassato la rappresentanza sia isti-tuzionale (Parlamento, sindacati), sia informale (associazioni professionali e di categoria)?
Per entrare nel dettaglio del documento, la scelta di inserire nei curricoli nazionali alcune discipline con valenza pratica condizionerà l’organizzazione del curricolo e del tempo scuola per i quali occorrono spazi e strumenti adeguati di cui oggi le scuole non sono fornite. Come intende intervenire il governo?
Si è scelto inoltre di scommettere, giustamente, sugli insegnanti e preve-dere il loro coinvolgimento nel progetto di miglioramento della scuola at-traverso la formazione e lo sviluppo di carriera legato ad un sistema di crediti. Su quest’ultima sorgono forti dubbi poiché si cancella di fatto il ri-ferimento all’anzianità di servizio e si vincola la progressione stipendiale ai crediti di cui ha diritto solo il 67%. E gli altri? Sono docenti di serie B? Con quale criterio e chi stabilirà quali insegnanti faranno parte dell’area del 67% o del 33%.
Infine da chi sarà formato il nucleo di valutazione, il cui operato influen-zerà il processo di miglioramento della scuola e l’attribuzione dei crediti per l’aumento stipendiale? Come si formerà? Quali competenze dovrà a-vere?
Su questo versante va chiarito e specificato anche il profilo professionale dei dirigenti scolastici ai quali viene chiesto di guidare il piano di miglio-ramento e di concordare le sfide con il territorio e di incentivar gli inve-stimenti degli enti privati per attuare il progetto di miglioramento forma-tivo e strutturale del proprio istituto scolastico.
L’AIMC, nell’incitare il personale scolastico a leggere attentamente il do-cumento “la buona scuola”, invita tutti i docenti ad essere pienamente consapevoli della centralità del loro ruolo e della necessità di confrontarsi con i colleghi e con le associazioni di categoria, al fine di favorire la cresci-ta umana di ciascun alunno, i cui capisaldi dovranno essere costituiti dalla didattica innovativa e dalla creazione di relazioni empatiche e significative.

 Emanuele Verdura

RIFLESSIONE SUL DOCUMENTO “LA BUONA SCUOLA”ultima modifica: 2014-12-04T22:45:42+01:00da aimc-milano
Reposta per primo quest’articolo