“VALUTARE PER PUNIRE O PER PREMIARE?” L’indagine nazionale dell’AIMC

Logo ridotto ok.jpgL’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) ha presentato oggi sabato 21 gennaio il report finale dell’indagine “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”, realizzata su tut-to il territorio nazionale con il coinvolgimento di oltre 2000 docenti e dirigenti di ogni ordine di scuola. Gli esiti sono stati presentati nell’ambito del Seminario nazionale “Valutazione dell’insegnamento”, che si è tenuto presso il Centro nazionale AIMC a Roma.

Molti gli elementi significativi emersi: particolarmente apprezzato da parte di coloro che hanno compilato il questionario (2101) è stato il tentativo di fare chiarezza sulla questione valuta-zione non sempre percepita come opportunità per il miglioramento dell’insegnamento.

La valutazione, dovrebbe essere strumento di aiuto per ogni docente per migliorare la pro-pria attività anche di fronte a un esito negativo: premiare chi s’impegna maggiormente nel lavoro che si svolge con i bambini, ma anche sostenere e promuovere chi ha bisogno di incrementare le competenze professionali. Si tratta di un aspetto importante su cui riflettere per rendere concreto il dettato costituzionale che punta a garantire a ogni persona pari opportunità formative; sono in molti (43%) a evidenziare il collegamento tra valutazione dell’insegnamento e miglioramento dell’apprendimento degli alunni. Anche nel progetto sperimentale del Miur “Valorizza” l’attenzione è stata focalizzata prevalentemente all’incentivazione dell’eccellenza. L’invito che proviene dalla ricerca Aimc è di non sottovalutare i punti di debolezza che emergono nel processo valutativo in ri-ferimento allo sviluppo professionale.
Nel campo d’indagine Valutare perché?, per alcuni (9%) può essere gratificante un riconosci-mento economico, ma questo risulta di secondaria importanza (44%) rispetto all’esigenza di migliorare la qualità della scuola e dell’offerta formativa. Per colmare i “vuoti” e rendere la valutazione finalizzata al miglioramento della professionalità, la formazione in servizio viene indicata quale leva di sviluppo in quanto cura della formazione professionale (49%). Si riconosce la difficoltà, ma anche la necessità di individuare parametri valutativi attendibili. La valutazione degli insegnanti è, infatti, materia molto complessa e richiede specifici indicatori rappresentativi della complessità dell’insegnare.
Nel Valutare che cosa? la maggioranza degli intervistati (21%) indica la competenza didat-tica quale elemento primario di valutazione a cui seguono la relazione educativa (17%), la compe-tenza disciplinare (17%) e la cura della formazione professionale (17%),.
Nell’ambito del Chi valuta? requisito ritenuto fondamentale è che i soggetti esterni, non coinvolti nelle dinamiche degli istituti, posseggano una visione al di sopra delle parti. La questione più complessa riguarda l’individuazione dei “valutatori”: quale profilo, quali competenze? Il 29% indica la necessità che chi valuta conosca gli aspetti più rilevanti della professione e il 62% ritiene che debba provenire da una pregressa o attuale docenza.
Nella sezione Valutare come?, la maggioranza (74%) indica come via privilegiata l’interazione tra l’autovalutazione interna e quella esterna. Strumenti considerati più efficaci le gri-glie di autoanalisi dell’attività didattica (35%) e il sistema di autovalutazione di scuola (35%).
La via da percorrere, per assicurare attendibilità e significatività alla valutazione, passa at-traverso la domanda: quale il senso del valutare inteso come “dare valore”?

La presidenza nazionale AIMC

Roma, 21 gennaio 2012

“VALUTARE PER PUNIRE O PER PREMIARE?” L’indagine nazionale dell’AIMCultima modifica: 2012-01-29T09:35:00+01:00da aimc-milano
Reposta per primo quest’articolo

3 pensieri su ““VALUTARE PER PUNIRE O PER PREMIARE?” L’indagine nazionale dell’AIMC

  1. Non sono dell’idea di ” Agata”, ritengo comunque che la “valutazione docenti” sia l’ultima questione che possa migliorare la scuola o la professionalità docente. Sono interessata ai materiali del seminario del 21, se possibile visionarli. Grazie
    EDDA

  2. E se “talvolta” il pesce puzzasse dalla testa?
    Cosa sto cercando di dire?
    Ovviamenteno non desidero fare di erbe fasci.
    Chi ci giudica…. chi per primo ha preso le poltrone con concorsi “illuminati”?

    “Non giudicare e non sarai giudicato”….
    Meglio degli studenti chi ci può giudicare?
    SOLO DIO
    perdonatemi se la penso così.

I commenti sono chiusi.