Notiziario n. 3 dell’AIMC di Milano e Monza

Immagine E’ stato pubblicato il Notiziario n. 3, Aprile 2023, dell’AIMC di Milano, Cernusco sul Naviglio – Carugate, Monza.
Sommario:

  1. Buona Pasqua per ritrovare armonia.
  2. Incontro nel centenario della nascita 1923 – 2023: Don Lorenzo Milani: insegnante ed educatore della parola:
  3. Campagna adesioni all’AIMC 2023;
  4. Seminario di presentazione del Progetto di Sperimentazione “Chi ha inventato i numeri?
  5. PROGETTO SPERIMENTALE “CHI HA INVENTATO I NUMERI” Elisa Caravaggi e Paola Baruta
  6. La dimensione istituzionale.Collegialità, collaborazione e professionalità nel percorso di sperimentazione “Chi ha inventato i numeri?” Miriam Muntoni
  7. La pratica e la grammatica della valutazione scolastica scuola dell’infanzia e primo ciclo: Documento a conclusione della I fase narrativa
  8. La costruzione narrativa dell’esperienza didattica. Note a margine dei diari della valutazione a scuola …
  9. II Edizione del CONCORSO LETTERARIO “… ci racconti una storia?”  – E’ stato pubblicato il libro vincitore dell’edizione 2022: Cecilia Daverio, “Fai un salto e grida”

Scuola dell’Infanzia: Chi ha inventato i numeri?

Intestazione

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici, Sezione di Monza, in collaborazione con la Cooperativa Ecogeses invitano i docenti e i dirigenti scolastici al Seminario di presentazione del Progetto di Sperimentazione di didattica della matematica nella Scuola dell’Infanzia “Chi ha inventato i numeri?” che si terrà

Sabato, 4 febbraio 2023 dalle ore 8.30 alle ore 14.00

presso l’Istituto Scolastico “Leone Dehon” in Via A. Appiani 1 a Monza

– Fare matematica implica una scelta di grande portata perché si vuol privilegiare l’aspetto creativo così presente nei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia.
– Manipolare ed esplorare materiali diversi su cui lasciare tracce, al fine di indicare quantità.
– Il linguaggio dei segni ci ricorda che l’aritmetica è arte dei numeri, dove le simbologie aritmetiche vanno man mano distanziandosi dal rapporto con l’oggetto concreto ed evolvono verso rappresentazioni grafiche generalizzate o astratte.

I docenti della scuola dell’Infanzia degli Istituti
ISTITUTO COMPRENSIVO “ENZO BONTEMPI” di AGRATE B.ZA (MB)
ISTITUTO COMPRENSIVO PADERNO DUGNANO VIA MANZONI (MI)
ISTITUTO COMPRENSIVO “GIOVANNI PASCOLI” di GOZZANO (NO)
ISTITUTO COMPRENSIVO “PREZIOSISSIMO SANGUE” di MILANO
presenteranno gli esiti delle loro attività didattica sperimentale svoltasi nell’anno scolastico 2021/2022.

Il programma prevede l’approfondimento di quattro percorsi laboratoriali:

  1. Esperienze di percorsi didattici
  2. Le conoscenze aritmetiche nei bambini
  3. I dialoghi tra insegnanti e bambini
  4. La professionalità per una collaborazione consapevole

Il seminario si terrà in presenza, per partecipare è necessario compilare il modulo al link: https://forms.gle/xD4op7GUoJxYwrz96
Sarà rilasciato attestato di partecipazione.

Scarica volantino

IDEE PER CAMBIARE LA QUALITA’ DELLA SCUOLA

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                            Riflessioni per migliorare la scuola

Occorre una svolta nella scuola, un cambiamento radicale e innovativo. La scuola deve riprendere il suo protagonismo e riscoprirsi vitale, partecipativa, consapevole del ruolo di responsabilità verso le nuove generazioni. La sua dimensione di universalità deve consentire l’acquisizione di saperi e valori, e insegnare la grammatica della convivenza.
La scuola che vogliamo dovrà compiere scelte che avviino la stagione dell’integralità della persona, dell’interdisciplinarietà e della personalizzazione dell’insegnamento , affinché i bambini in difficoltà possano trovare la valorizzazione delle loro potenzialità in un ambiente inclusivo in grado di valorizzare tutti gli alunni, non perdere nessuno e coinvolgere l’intera comunità educante con un’alleanza condivisa in un sistema integrato.

1° elemento : l’insegnante

Nella scuola, l’insegnante, esaltando il concetto di dialogo, di libertà e di implicazione esistenziale comunitaria, deve favorire l’apertura del bambino al senso della vita, anche attraverso la comprensione del significato culturale ed epistemologico della disciplina insegnata. E ciò dà gioia, significato e senso all’insegnamento.
L’insegnante nella sua globalità di corpo, mente e anima deve prioritariamente conoscere se stesso, coordinare la conoscenza di sé stesso e alimentare il suo essere attraverso l’introspezione, la preghiera e la meditazione quotidiane, avendo come riferimento i principi educativi cristiani. Il docente deve essere infuso di forte motivazione. Il suo essere insegnante deve trasparire dalla luce emanata dai suoi occhi e dal comportamento amorevole, connotato da apertura del cuore, dall’etica professionale e dalla consapevolezza dell’ importanza della professione. Egli dovrà svolgere l’attività didattica con passione, credendo fermamente nel proprio operato e avendo come scopo il bene degli alunni. La passione per l’insegnamento, vissuta con intensità e continuità, veicolerà un cambiamento nell’interiorità del docente che condizionerà positivamente il suo comportamento e il suo modo di insegnare.
Egli deve essere un esempio di vita, un modello da seguire per incrementare la potenza magica della pedagogia. Deve dedicare energia e volontà per raggiungere questo obiettivo. La rivoluzione deve avvenire prima dentro i docenti, deve toccare il cuore e l’anima, e risvegliare le potenze dentro, metterle in moto e proiettarle verso l’esterno per migliorare l’insegnamento. Il docente deve essere consapevole che l’insegnamento è la professione più importante, la più significativa e nobile, poiché può influenzare la società del domani. Il futuro è nelle mani dei docenti. Educare è un lavoro di grande responsabilità e di sintesi e deve essere valorizzato e apprezzato prima dagli stessi docenti e poi dalla società civile. In questo contesto l’insegnante deve vestirsi di una forte e nuova identità, il cui elemento pedagogico deve essere seminato nel cuore e nell’anima, oltre che nella mente.
Perché ciò avvenga egli deve essere ricettivo al cambiamento, deve mettersi in gioco e porsi col cuore aperto, affinché l’incontro con l’alunno sia un incontro di libertà reciproca e di approccio globale per evitare lo scivolamento verso la visione della frammentazione dei saperi e dell’alunno.
I docenti e gli alunni devono respirare una forte umanizzazione nei rapporti, una concreta motivazione e incontrarsi in un piano di libertà relazionale per co-costruire i saperi in un clima di entusiasmo e di gioia. Docenti e alunni devono ritrovare se stessi e il senso di una scuola viva, attiva, in cui l’insegnamento-apprendimento si delinei in modo condiviso, consapevole e ricco di valori radicati dentro l’umanità di chi insegna e di chi apprende.

2° elemento : la comunità educante

Perché ciò si verifichi è’ importante l’impegno di tutti e di ciascuno. E’ necessario mettersi in gioco in prima persona, confrontarsi e condividere il progetto educativo comune in cui si riacquisti la centralità della persona nel processo del nuovo umanesimo.
Ogni singola persona deve impegnarsi, protendersi verso l’altro nel percorso educativo e mettere in campo la propria esperienza per donarla agli altri, poiché “la vita viene destata e accesa solo dalla vita” e per la vita l’alunno deve essere educato ed aiutato a trovare se stesso e la strada
verso i valori e la conoscenza.
Le associazioni di insegnanti e genitori di scuole statali e paritarie, la Chiesa e lo Stato stanno mostrando uno straordinario interesse verso la scuola, poiché hanno compreso che la scuola è il futuro del domani e che il miglioramento della società futura passa attraverso la scuola. Hanno compreso anche che occorre una valida e reale alleanza educativa per proporre un tipo di insegnamento caratterizzato da unitarietà, e sussidiarietà, evitando la frammentazione dell’alunno. E’ una primavera pedagogica, un risveglio delle coscienze a cui tutti devono partecipare come protagonisti, dando un convinto e appassionato contributo soggettivo.
Le associazioni, nate nella Chiesa o ispirate ai principi cristiani, in prima istanza devono affrontare i bisogni specifici della categoria, ascoltare le esperienze e difficoltà per tentare, in seguito, di dare risposte in una dimensione comunitaria associativa e interassociativa. Ne consegue la necessità di dialogo, di alleanze educative, di comune e unitario percorso pedagogico – didattico che deve caratterizzare le associazioni e far vivere, dentro e fuori, la dimensione comunitaria.
I segnali di una presa di consapevolezza di un non più rinviabile cambiamento in ambito educativo provengono anche dalle sperimentazioni didattiche, realizzate con estremo impegno professionale nell’aula scolastica, vista come” campo pedagogico”.

3° elemento: la conoscenza

La conoscenza è un mezzo potente a cui bisogna aspirare, ma non è sufficiente. Deve essere affiancata dall’amore, dalla fede e dalla convinzione che sono energie vive che stimolano e ispirano. Chi ha solo il sapere intellettuale vacilla, chi possiede anche amore e fede supera gli ostacoli sociali e scolastici. Alla conoscenza va affiancato il nutrimento spirituale, la cura dell’anima per rafforzare e dare il senso della vita, proiettando il bambino verso l’interiorità, verso se stesso. Occorre un cambiamento di mentalità. L’amore per gli alunni, la fede nei valori cristiani e sociali, la consapevolezza della missione del ruolo docente e la pazienza muovono le montagne e rimuovono gli ostacoli all’apprendimento. Con l’amore per i bambini si conquistano i genitori e anche gli angeli custodi dei bambini che ricompensano le persone che aiutano i bambini. È l’amore che trasforma, educa e migliora il bambino, inteso nella sua globalità di corpo mente e anima.

4° elemento : l’educazione

L’educazione serve ad aiutare a diventare ciò che già si è, anche se in forma di seme. Deve preparare alla vita, deve dare ricchezza interiore e non solo istruzione, deve portare fuori ciò che è dentro il bambino, ciò che Dio vi ha posto dentro come un tesoro, per rivelarlo e renderlo luminoso e consapevole. Il docente deve risvegliare la consapevolezza e la potenzialità che è dentro gli alunni e insegnare loro ad essere presenti totalmente nelle proprie azioni, a credere nel proprio essere studente, a impegnarsi con convinzione, e sintonizzarsi con il sapere e con tutto ciò è disponibile al mondo: natura, saperi, tecnologia… Bisogna educare l’intelligenza e non la memoria e la ripetizione; va incentivata l’originalità, la creatività il pensiero divergente, il processo di apprendimento in cui gli alunni sono protagonisti e co-costruiscono la conoscenza col docente, il quale assume il compito di una guida che aiuta la consapevolezza e la ricerca dell’alunno.
L’insegnamento diventerà vivo, autentico e gioioso e l’educazione farà emergere dal bambino la sua conoscenza interiore e potenzialità mentali, consentendogli di maturare una personalità globale e unitaria. L’educazione diventa, così, un’arte che nasce dall’esperienza di vita dell’essere umano e che educa alla sintesi culturale ed esistenziale attraverso un’alleanza fra tutte le componenti educative scolastiche ed extrascolastiche.

5° elemento : la formazione

L’azione di formazione dei docenti contribuirà a favorire il cambiamento e ridefinire la scala valoriale, relazionale e culturale della scuola , intesa come luogo di sacralità e di condivisione dei saperi.
I corsi di formazione devono essere scevri da eccessive concettualizzazioni, e fornire da subito indicazioni operative con immediata ricaduta nelle classi. I corsi di formazione devono mettere i docenti, di posto comune e di sostegno, nelle condizioni di potere gestire adeguatamente i BES con il supporto degli specialisti e della famiglia. I docenti, dopo i corsi, devono socializzare le esperienze effettuate e avere come riferimento il relatore per consigli e per ovviare a eventuali difficoltà nell’ applicabilità didattico- metodologica. Tenuto conto che la scelta dei corsi di formazione deve rispondere alle esigenze formative e alle richieste dei docenti, si indicano, di seguito, alcuni metodi efficaci per migliorare e facilitare l’apprendimento degli alunni.

METODO ANALOGICO

Il metodo analogico è semplice, facile, accessibile a tutti e permette di ritrovare l’umanità tra insegnanti e alunni. La spiegazione di tutto è nell’anima, intendendo che dentro ogni bambino c’è tutto dal quale attingere per apprendere in modo naturale e senza difficoltà. Il docente ha il compito di riconnettere l’alunno alle sue conoscenze dormienti e proiettarlo nella percezione immediata delle conoscenze matematiche. Ma ciò è possibile anche con tutte le discipline. Si apprende senza sforzo in modo naturale e con gioia. Bisogna ritrovare la strada, lasciarsi andare e collegarsi con le parti migliori di se stessi, con la propria interiorità. E’ l’imperativo per apprendere al volo con velocità.
Il metodo analogico è un sistema facile, intuitivo che fa amare la scuola, stimare i docenti ed eliminare l’atteggiamento negativo e repulsivo di molti alunni nei confronti del sistema scolastico. L’apprendimento diventa una necessità interiore e una scelta libera per la quale gli alunni mettono in campo tutte le proprie energie, il proprio impegno e le proprie attitudini per raggiungere gli obiettivi culturali in un clima di serenità, felicità e relazionalità positiva.

PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA

La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) permette ai docenti di conoscere la strategia di apprendimento degli allievi, fornisce nuovi ed efficaci principi per la programmazione dei sistemi d’insegnamento gradevole e facilitato, dà l’opportunità di instaurare schemi, strategie e ancore per migliorare l’apprendimento, mette nelle condizioni di migliorare il proprio stile di comunicazione nei diversi contesti, fornisce tecniche per modificare il comportamento e risolve problemi di apprendimento.
Con la PNL si incentiva la creatività e l’uso della parte destra del cervello con conseguente aumento delle potenzialità apprenditive degli alunni. In classe si possono valorizzare le eccellenze di ogni alunno per metterle a disposizione degli altri e imparare velocemente prendendo spunto dal come imparano bene gli altri e dalle strategie utilizzate.

METODO FEUERSTEIN

Il programma di arricchimento strumentale può risvegliare intelligenze addormentate e far emergere talenti che non riescono a manifestarsi compiutamente. Gli elementi fondanti del PAS sono la Modificabilità Cognitiva Strumentale, con la quale si possono creare nuovi sinapsi e nuovi agenti conduttori neuro chimici che modificano la struttura neurale del cervello, e l’Esperienza di Apprendimento Mediato che crea cambiamenti sostanziali nel parlare e nel linguaggio corporeo del docente e dell’alunno.
L’approccio del PAS si basa sul concetto di modificabilità cognitiva. La sua caratteristica distintiva è il fatto che mira non solo a rimediare abilità e comportamenti specifici, ma ad attuare cambiamenti di tipo strutturale che modificano il corso e la direzione dello sviluppo cognitivo. Il suo scopo è arricchire il repertorio individuale delle strategie cognitive per arrivare a un apprendimento e a un problem solving più efficace, recuperare le funzioni cognitive carenti e sviluppare strategie nel caso di individui con prestazioni ritardate o inadeguate.
Il PAS, formato da 14 strumenti riferiti a specifiche carenze cognitive, può essere insegnato insieme al normale programma scolastico, scegliendo gli esercizi adatti ai bambini con difficoltà e a quelli normodotati.

L’EDUCAZIONE LIBERALE E IL PERSONALISMO PEDAGOGICO
La pedagogia di Maritain va riscoperta e intessuta nell’attuale panorama pedagogico e sociale per dare risposta adeguata alle esigenze formative degli alunni. Si mettono in rilievo alcuni aspetti che possono dare un contributo al rinnovamento della scuola. Maritain si avvale dell’orientamento proprio dell’umanesimo integrale che interpreta l’uomo come sinolo di anima e di corpo, unità inscindibile ed indissolubile di spirito e materia e su queste due dimensioni deve agire l’educazione liberale. Il personalismo pedagogico rivaluta profondamente sia la personalità del maestro che quella degli alunni, nella relazione educativa tra i due soggetti. La scuola, intesa come ambiente di vita, e non come luogo di insegnamento, deve essere organizzata come un laboratorio che produce idee nuove, a partire dagli alunni, riuniti in gruppi di lavoro e di ricerca il cui obiettivo è cogliere il significato delle discipline e avere una certa comprensione della verità e della bellezza che esse comportano e che non cessano di arricchire il patrimonio della cultura.
6° elemento : proposte operative
– Creazione di un archivio di esperienze didattiche innovative in ogni regione ( on line e cartaceo).
– Creazione di uno sportello di ascolto per docenti in ogni provincia
– Promozione di corsi di formazione esperenziali su:
– motivazione dei docenti e degli alunni;
– relazione e comunicazione;
– amore per lettura;
– scrittura creativa;
– metodo analogico;
– metodo Feuerstein.

Emanuele Verdura
Pres. Prov. AIMC Milano Monz

CORSO FORMAZIONE METODO ANALOGICO

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AIMC SARONNO 1 MARZO 2014
CORSO DI FORMAZIONE
APPRENDERE AL VOLO COL METODO ANALOGICO
RELATORE C. BORTOLATO

Un’esile figura si approssima alla cattedra, adornata da computer in attesa di illuminare con immagini lo schermo bianco appeso al muro di fronte ai corsisti. E’ il relatore: C. Bortolato. Si presenta con modestia e stupisce i corsisti per la semplicità e l’emozionalità espositiva. Afferma che il metodo analogico è semplice, facile, accessibile a tutti e permette di ritrovare l’umanità tra insegnante e alunni. La spiegazione di tutto è nell’anima, continua l’inventore del metodo, intendendo che dentro ogni bambino c’è tutto, una sorta di innatismo al quale attingere per apprendere in modo naturale e senza difficoltà. Il docente ha il compito di riconnettere l’alunno alle sue conoscenze dormienti e proiettarlo nella percezione immediata delle conoscenze matematiche.
Apprendere senza sforzo in modo naturale e con gioia? Un miracolo metodologico? Sembra un paradosso nell’attuale società complessa e nella scuola che predica studio e impegno irrazionale fino all’inverosimile come ad un naufrago che deve nuotare verso la riva, ma è in alto mare e non sa che direzione prendere né conosce una tecnica nuoto efficace e agevole. L’alunno spesso si sente come il naufrago, non viene messo in grado di apprezzare discipline e il sapere, e studia solo per la promozione. E la cultura? E il sapere come veste dell’umanità senziente e della società liquida, operativa e costruttiva del domani, dove si sono inabissati?
Vivono nella superficie della mente e non penetrano nell’anima dove esiste la spiegazione di tutto. Bisogna ritrovare la strada, dice Bortolato, e salvarsi dalla concettualità dei numeri e dalla loro idolatria. I numeri, così come sono presentati dagli insegnanti a scuola, sono dei gusci vuoti e non tengono conto di come è fatto il bambino, non rispettano le procedure e quei processi mentali in lui connaturati che gli faciliterebbero l’apprendimento analogico allontanando la rigida logica che ingabbia le menti in un insano arrovellamento concettuale. Spogliandolo di logica e razionalità al bambino si fa vivere la sua essenza, la sua umanità attraverso l’intuito, i sentimenti e l’apertura del cuore. Lasciarsi andare e collegarsi con le parti migliori di se stessi, con la propria interiorità, è l’imperativo per apprendere al volo con velocità. Il metodo analogico è in definitiva il sistema operativo del bambino, un sistema facile, intuitivo che fa amare la scuola, stimare i docenti ed eliminare l’atteggiamento negativo e repulsivo di molti alunni nei confronti del sistema scolastico. L’apprendimento diventa, in tal modo, una necessità interiore e una scelta libera per la quale gli alunni mettono in campo tutte le proprie energie, il proprio impegno e le proprie attitudini per raggiungere gli obiettivi culturali in un clima di serenità, felicità e relazionalità positiva. Docenti e alunni ritrovano se stessi e il senso di una scuola viva in cui l’insegnamento-apprendimento si delinea in modo condiviso, consapevole e ricco di valori radicati dentro l’umanità di chi insegna e di chi apprende.

EMANUELE VERDURA
PRESIDENTE AIMC MILANO MONZA

APPRENDERE AL VOLO CON IL METODO ANALOGICO

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tablet_linea20 L’AIMC di Saronno organizza Sabato 3 marzo 2014 un incontro con Camillo Bortolato dal titolo “Apprendere al volo con il metodo analogico“, presso l’Istituto Comprensivo Paritario “S. Agnese”, Via Frua  4 – Saronno, dalle ore 9,00 alle ore 12,00.

Il metodo analogico è una scelta di gioia e di luce per chi crede nella capacità intuitive dei bambini e in un modo diverso di fare scuola. E’ “via del cuore” che ha bisogno  di una grande condivisione  di finalità  e di pochissime parole.

Nell’incontro si parlerà di :
–  Attuali  teorie sullo sviluppo numerico
–  Come operare nella scuola dell’infanzia (video)
–  Come iniziare in classe prima? (video)
–  I regoli colorati  – La Linea del 20 (video)
–  La linea del 100 e del 1000 del 10000 (video)
–  Come funziona l’intuizione
–  La discalculia
–  Calcolo scritto e calcolo mentale (video) e LIM
–  Le tabelline- divisioni- decimali
– Strumenti per  il secondo ciclo (video)
Problemi con la LIM
– Analisi grammaticale e logica al volo.

E’  necessario dare  conferma della partecipazione entro il  20/02/2014  a: fabio.scavo@fastwebnet.it

La partecipazione al corso prevede il versamento di un contributo alle spese.
Al termine del corso  sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.