La mozione del XX Congresso Nazionale dell’AIMC

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logo_congresso_per_sito_aimc1 Dopo la chiusura del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici dal titolo “Salviamo la Scuola. L’impegno di tutti per il futuro del Paese” tenutosi a Roma dal 3 al 5 gennaio 2014, pubblichiamo Il Documento Programmatico per il quadriennio 2014-2017 che orienterà l’azione dell’Associazione nel prossimo futuro.

Nella Mozione l’AIMC, in continuità con la propria storia associativa, aprendosi a prospettive nuove, condividendo le scelte della Chiesa italiana espresse negli Orientamenti Pastorali 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”, consapevole delle difficoltà del tempo attuale e sorretta dalla speranza che nasce dall’amore di Dio per l’uomo, considera la scuola come investimento e risorsa per lo sviluppo del Paese e indica la necessità di salvare la scuola, attraverso la strategia dell’impegno comune in vista della finalità più ampia che è il futuro del Paese.
Ai lettori, ai docenti e ai dirigenti scolastici, ai genitori, agli studenti e a chi ha a cuore la scuola chiediamo di esprimere il proprio commento.
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La tradizione della fede e il riscatto dell’educazione

pierangelo sequeri,scuola,insegnamento,docenti,dirigenti scolastici,associazione,aimc,chiesa,educazione,fede«A noi cristiani è rimasto un unico segmento di iniziazione, la scuola. Non siamo più in grado di affrontare i nostri figli, ma essi vanno affrontati, ed è il nostro lavoro per onorare la serietà di quello che abbiamo loro consegnato. E non siamo neppure più in grado di proteggerli, eppure dobbiamo proteggerli. Ora, il segmento scolastico è l’unico punto di iniziazione che ci è rimasto, ed è strategico. In esso il cattolicesimo deve porre i migliori. I ragazzi non lo ammetteranno mai, ma se incontrano un insegnante competente e creativo, attraverso qualsiasi materia scolastica si potrà introdurre il giovane nell’umanità del mondo, persino nello Spirito Creatore del mondo. I ragazzi non aspettano altro, anche quelli che giudichiamo molto distanti. Nel segmento scolastico bisogna però inserire i migliori, allenarli affinché diventino professori di scuola e di università. Bisogna rinforzare il segmento scolastico perché è più strategico di quello del divertimento e del tempo libero. L’impianto disciplinare costringe in qualche modo ad occuparsi dell’oggetto e non di sé. Gli oggetti della vita e del pensiero sono straordinari, per essi necessita un autentico innamoramento e questo è un enorme antidoto. Là dove la scuola possiede tale forza, la pervasività del sistema viene arginata. Solo in questo modo si può incrinare il suo potente sistema omologatore. Bisogna invadere l’istituzione pubblica con alta qualità individuale. Oggi conta l’autorevolezza del singolo. È necessaria una grande passione educativa, e in questo settore abbiamo delle concrete possibilità. I migliori vanno assegnati a questo obiettivo a breve termine. Questo, lo ripeto, è un elemento strategico perfettamente compatibile con il progetto cristiano, perché è ancora in grado di resistere a quell’effetto di omologazione che, se non contrastato, è destinato ad invaderci quasi senza accorgercene. La considero una sfida appassionante, genuinamente cristiana e cattolica, perfettamente allineata a quella tradizione del cattolicesimo che non ha mai snobbato l’istituzione e che da sempre sa che la grazia e l’istituzione operano insieme. La grazia produce entusiasmo, ma il lavoro si può portare a compimento unicamente intrecciando l’operato delle due componenti atte a generare il successo» .


Pierangelo SEQUERI, La tradizione della fede e il riscatto dell’educazione, in A. BOZZOLO – R. CARELLI (ed.), Evangelizzazione e educazione, 452-462: 461.

«Negli ultimi tempi, noi stessi abbiamo mancato di rigore e di slancio, in contrasto con la grande tradizione europea, e anche italiana, di insegnanti cristiani di personalità solida, passione educativa e competenza impeccabile. La scuola è l’unico segmento istituzionale di iniziazione ad un umanesimo condiviso che sia rimasto. Tutto il resto è “fai da te”, peer group, media-video. È un nodo strategico e i ragazzi, sfiduciati e sfilacciati come sono, si aspettano moltissimo: non appena compare un insegnante come si deve, la polarizzazione è altissima, imprevedibile, commovente. […] Nella scuola dobbiamo mandarci i migliori che abbiamo: non venditori o rappresentanti di immaginette e slogan, ma gente che domina il sapere e ha passione per servire lo spirito. E dobbiamo sostenere questi. E sostenere questo. Non sono la predichetta furba o il giovanilismo mistico che fanno la differenza. Un insegnante, di qualsiasi disciplina, ti può cambiare la vita spiegandoti il corso di un fiume. Non è l’apologetica della religione, il punto. È l’apologetica del sapere, del pensare, del lavoro della mente e del coinvolgimento delle passioni dello spirito che ti cambia la vita. I ragazzi lo sanno, infallibilmente, per istinto. Gli adulti ci credono poco. E al fatto che possa accadere ai ragazzi, non credono per niente. Questo li indebolisce: la parte pavida e parassita dell’adolescenza è incoraggiata a prendere il sopravvento. I ragazzi, aizzati dagli adulti all’opportunismo più redditizio possibile, cedono ad essa. Ma ci disprezzano per questo» .


Pierangelo SEQUERI, Intorno a Dio. Intervista di Isabella Guanzini, La Scuola, Brescia 2010, 26-27.

Sviluppo professionale e valutazione dell’insegnamento

SEMINARIO RE.pngSabato 25 febbraio 2012, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, l’AIMC terrà  il Seminario nazionaleSviluppo professionale e valutazione dell’insegnamento” presso il  Centro Giovanni XXIII, Via Prevostura 4 a Reggio Emilia.

Saranno presenti il Sottosegretario MIUR Prof.ssa Elena Ugolini che affronterà il tema:”Prospettive e  criteri per la valutazione delle scuole in Italia”; Luciano Rondanini, Dirigente tecnico USR Emilia Romagna interverrà sul tema “Sistema nazionale di valutazione e valutazione dell’insegnamento: opportunità e risorse”; Giuseppe Desideri, Presidente nazionale AIMC, affronterà il tema “L’Aimc per lo sviluppo della professione”.

 

Il Seminario si propone l’obiettivo di restituire i dati dell’indagine svolta dall’Aimc su tutto il territorio nazionale relativamente alla complessa operazione del valutare. La ricerca ha indagato sia  l’aspetto relativo alla qualità della proposta formativa delle scuole sia quello riferito alla professionalità di docenti e dirigenti.

Nell’appuntamento seminariale saranno presentati i risultati dell’indagine, ma sarà anche l’occasione per avviare un percorso di ricerca qualitativa che, attraverso il lavoro di alcuni gruppi di riflessione dell’AIMC Nord, tenterà di indagare la valutazione dell’insegnamento per cogliere gli aspetti ritenuti più rispondenti ai processi di auto ed etero – valutazione e gli indicatori di qualità più idonei ad evidenziare il rapporto tra proposta formativa ed esiti.

Programma:

ore 10.00: Accoglienza

ore 10.15: Apertura dei lavori e Saluti
Elisabetta Marzani, Presidente regionale AIMC Emilia Romagna

ore 10.30
Presentazione degli esiti della ricerca AIMC “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”
Fiorella Magnani, Vice Presidente nazionale AIMC
Graziano Biraghi, Gruppo operativo nazionale AIMC
 
ore 11.20
Sistema nazionale di valutazione e valutazione dell’insegnamento: opportunità e risorse
Luciano Rondanini, Dirigente tecnico USR Emilia Romagna

ore 11.40
L’Aimc per lo sviluppo della professione
Giuseppe Desideri, Presidente nazionale AIMC
 
ore 12.00
Prospettive e  criteri per la valutazione delle scuole in Italia               
Elena Ugolini,  Sottosegretario di Stato MIUR

Pranzo libero

ore 14.15
Dai problemi aperti dall’indagine alle prospettive di lavoro nei territori
Disma Vezzosi, Presidente regionale AIMC Lombardia

ore 14.45: Gruppi di lavoro regionali

ore 16.00: Restituzione e conclusioni
Bianca Testone, Presidente regionale AIMC Piemonte

ore 17.00: Termine dei lavori


E’ STATA RICHIESTA AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE PER ESONERO DAL SERVIZIO SECONDO LE VIGENTI DISPOSIZIONI
       

Per informazioni e adesione rivolgersi a Elisabetta Marzani tel. 3450825671emarzani@libero.it

Programma e Notizie logistiche

ARRIVEDERCI PRESIDENTE!

Oscar_Luigi_Scalfaro.jpgCon profonda commozione rendiamo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scàlfaro, indimenticato Presidente della Repubblica italiana e da sempre soci dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici.
Vogliamo ricordarlo come cristiano coerente e rigoroso: il suo impegno laicale e la sua fedeltà alle Istituzioni ed alla Costituzione sono state una limpida testimonianza di servizio al Bene comune, alla luce del Vangelo.
L’AIMC ricorda la sua amicizia all’Associazione, che si è manifestata nella partecipazione ai momenti più significativi: da eletto all’Assemblea Costituente al I Congresso nazionale nel 1946; da Presidente della Repubblica ai festeggiamenti per i 50 anni dell’AIMC; da presidente emerito alle celebrazioni dei 65 anni dell’Associazione e al convegno per i 150 anni di scuola dell’Italia unita.  Non ha mai fatto mancare ai maestri cattolici illuminanti parole di incoraggiamento a continuare sulla via dell’impegno al servizio della Scuola e del Paese.
Nella certezza della Resurrezione, un affettuoso arrivederci Presidente!
 
La presidenza nazionale AIMC

Roma, 30 gennaio 2012

SCALFARO E L’ASSOCIAZIONE ITALIANA MAESTRI CATTOLICI

Ietto.jpg(Dal blog www.aimcsalerno.com )
Salerno, 31 gennaio 2012
di Ambrogio IETTO

Luigi Oscar Scalfaro nel corso della sua lunga attività politica ha avuto un rapporto molto particolare col mondo della scuola. Non solo e non tanto per l’anno che trascorse al ministero della Pubblica Istruzione, dentro il palazzotto di viale Trastevere, nella qualità di titolare di quel dicastero.
Vi arrivò come componente del secondo governo Andreotti dal giugno del 1972 al luglio 1973 in compagnia del salernitano Salvatore Valitutti, nominato sottosegretario per conto del Partito Liberale che di questa compagine governativa era componente organico.
Chi scrive era stato eletto, alla fine del 1969, in rappresentanza dei maestri elementari italiani, membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione la cui terza sezione era presieduta dall’altro autorevole cattolico Giuseppe Lazzati, rettore dell’Università Cattolica, e già componente, come Scalfaro, dell’Assemblea Costituente e delle prime due legislature repubblicane.
Fu quella una stagione di particolare fragilità politica che registrò un continuo avvicendamento di governi. Dai primi mesi del 1970 al 1974 si avvicendarono, infatti, alla guida dell’istruzione pubblica italiana, Mario Ferrari Aggradi, Riccardo Misasi, Luigi Oscar Scalfaro e Franco Maria Malfatti.

L’interesse verso il sistema educativo – scolastico Scalfaro l’aveva avvertito da subito tanto è vero che fu invitato da Carlo Carretto e Maria Badaloni, cofondatori dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici, a tenere, nel 1946, con Giorgio La Pira ed Emilio Colombo, una delle relazioni al primo congresso nazionale dell’AIMC  che discusse il tema ‘Salviamo il fanciullo’.
In questa occasione si consolidarono rapporti di profonda stima con l’onorevole Badaloni, eletta presidente nazionale del nascente gruppo professionale. E fu proprio lei che segnalò a Scalfaro, ministro dell’istruzione, l’affidabilità del gruppo dei rappresentanti eletti dell’AIMC all’interno del massimo organo consultivo dell’istruzione pubblica.
Nel corso di questa esperienza più volte capitò di ascoltare dal compianto presidente della Repubblica lusinghieri apprezzamenti nei riguardi di Salvatore Valitutti giudicato da lui degno di poter essere il vero titolare del dicastero di viale Trastevere per il forte senso dello Stato, il robusto retroterra culturale e il patrimonio di competenze specifiche acquisito in campo educativo – scolastico.
Otto anni dopo, infatti, quando Valitutti fu chiamato a ricoprire l’incarico di ministro dell’istruzione, il primo esplicito compiacimento fu dello stesso Scalfaro che ebbe ad esprimere: ‘ Finalmente la persona giusta al posto giusto’.
L’attenzione del compianto presidente  verso le problematiche educative fu costante proprio grazie ai contatti continui che coltivava con l’Associazione Italiana Maestri Cattolici, in particolare anche coi successori di Maria Badaloni, cioè Carlo Buzzi e Bruno Forte, e ai diversi incontri avuti coi quadri dirigenti del gruppo professionale in occasione di alcuni congressi e convegni di studio.
Nei riguardi della presidente Badaloni manifestava grande stima e sentimenti di  profonda,  devota amicizia. Divenne famosa una sua spontanea battuta, espressa nella primavera del 1972 a Belgirate sul lago Maggiore, nel corso di un convegno di studi promosso dall’Associazione. La presidente, durante la cerimonia di apertura dei lavori, ringraziava Scalfaro, nella qualità di ministro dei trasporti, che aveva disposto una fermata straordinaria dei treni rapidi nella piccola stazione di quella località per favorire l’arrivo e la partenza dei convegnisti.
Il ministro l’interruppe, sottolineando che per il titolare di quel dicastero era più facile far fermare i treni che farli partire e correre. Con molta umiltà e con la ben nota, solida fede di cattolico impegnato, in compagnia della figlia, recitò da mariologo convinto un intero rosario accanto alla salma della prima presidente dei maestri cattolici.
Con la stessa semplicità  fu presente all’intera cerimonia funebre della compianta collega  Rita Ludovico che della figlia Marianna fu amica carissima. Un cattolico coerente, dunque, convinto assertore dell’incidenza decisamente positiva  che una buona scuola e una sana famiglia determinano sul percorso formativo della persona.