La mozione del XX Congresso Nazionale dell’AIMC

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logo_congresso_per_sito_aimc1 Dopo la chiusura del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici dal titolo “Salviamo la Scuola. L’impegno di tutti per il futuro del Paese” tenutosi a Roma dal 3 al 5 gennaio 2014, pubblichiamo Il Documento Programmatico per il quadriennio 2014-2017 che orienterà l’azione dell’Associazione nel prossimo futuro.

Nella Mozione l’AIMC, in continuità con la propria storia associativa, aprendosi a prospettive nuove, condividendo le scelte della Chiesa italiana espresse negli Orientamenti Pastorali 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”, consapevole delle difficoltà del tempo attuale e sorretta dalla speranza che nasce dall’amore di Dio per l’uomo, considera la scuola come investimento e risorsa per lo sviluppo del Paese e indica la necessità di salvare la scuola, attraverso la strategia dell’impegno comune in vista della finalità più ampia che è il futuro del Paese.
Ai lettori, ai docenti e ai dirigenti scolastici, ai genitori, agli studenti e a chi ha a cuore la scuola chiediamo di esprimere il proprio commento.
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Saluto del Papa ai delegati partecipanti al XX Congresso Nazionale dell’AIMC

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Saluto l’Associazione Italiana Maestri Cattolici, vi incoraggio nel vostro lavoro educativo … è molto importante!” con queste parole Papa Francesco ha salutato durante l’Angelus di Domenica 5 gennaio 2014 i delegati partecipanti al XX Congresso Nazionale dell’AIMC tenutosi a Roma, presso il NH Hotel Midas, dal 3 al 5 gennaio. Il titolo del Congresso “Salviamo la Scuola. L’impegno di tutti per il futuro del Paese” è stata l’occasione per fare il bilancio dell’attività dell’Associazione ed elaborare le linee per il prossimo quadriennio. Nell’occasione sono stati eletti i membri del nuovo Consiglio Nazionale che hanno confermato alla Presidenza Nazionale il Dott. Giuseppe Desideri, al quale vanno i complimenti e l’augurio di un proficuo lavoro da parte di tutta l’AIMC della Province di Milano e di Monza e Brianza.

Ripresa integrale dell’Angelus del 5 Gennaio 2014

Notizia dall’Agenzia ASCA

Intervento del Presidente AIMC Giuseppe Desideri all’indomani della sua elezione

Quale futuro per la scuola (pubblica)

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libro manzini.jpgPresentazione del libro di Gianni Manzini

QUALE FUTURO PER LA SCUOLA (PUBBLICA)
Ed. Rosemberg & Sellier
Lunedì 25 novembre 2013 ore 17.00 Via S.Antonio 5, Milano (MM1 Duomo, MM3 Missori)

Intervengono:

Renata Viganò Ordinario di Pedagogia Sperimentale all’Università Cattolica;

Enrico Lenzi Giornalista di Avvenire;

Gianni Manzini già Sottosegretario Ministero Pubblica Istruzione.

Partecipano i responsabili di: A.I.M.C., U.C.I.I.M., A.N.A.P.S., F.I.S.M.

Il volume sarà disponibile presso la libreria In Dialogo, stessa sede.

Per conferma e info: giuseppebonelli@fastwebnet.it

Quattro giorni di primavera a Madrid

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madrid.jpgL’ Aimc, Sezione “Maria Beltramini“ di Besozzo (VA) organizza il viaggio culturale “QUATTRO GIORNI DI PRIMAVERA A MADRID, incontrando Don Tommaso” da 1 – 4 maggio 2014, con partenza dall’Areoporto di Milano Linate con volo di linea Iberia.

 

Per informazioni e prenotazioni (da effettuarsi entro il 13 dicembre 2013 e comunque il più presto possibile in quanto i posti sono limitati) rivolgersi alla incaricata: LAURA GAVAZZENI CONTINI e-mail: lauragavazzeni@libero.it

Il venerabile LAZZATI e l’Associazione Italiana Maestri Cattolici

giuseppe lazzati, aimc, cisl scuola, Democrazia Cristiana, Padre Agostino Gemelli, università cattolica, Rita Ludovico, Matilde Parenti, Ezio Franceschini, giorgio la pira, giuseppe dossetti, Azione CattolicaNei primi giorni dello scorso luglio fu Papa Francesco a dare l’annuncio dell’imminente canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni Paolo II e  Giovanni XXIII. In quella stessa occasione fu data la notizia dell’avvenuta firma del decreto col quale venivano riconosciute le virtù laiche dell’ex rettore dell’Università Cattolica Giuseppe Lazzati  deceduto all’età di 77 anni nel 1986. Il provvedimento, prima condizione richiesta per la beatificazione, è stato richiamato dall’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Papa Ratzinger, da cardinale, scrisse: “ Virtù eroica  non vuol dire che uno ha fatto grandi cose da sé, ma che nella sua vita appaiono realtà che non ha fatto lui, perché egli è stato trasparente e disponibile per l’opera di Dio “. Aldo Maria Valli, noto vaticanista, commenta che l’eroicità sta in questo ‘ lasciarsi fare’ da Dio.
La ricca biografia del professore Lazzati conferma la qualità, la varietà e la quantità del generoso  suo impegno a favore della ‘ città dell’uomo’. Chi scrive ha avuto la fortuna di conoscere e di praticare Giuseppe Lazzati per quattro anni presso la  sede istituzionale del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione al palazzo della Minerva in viale Trastevere a Roma. Era il 1970: in programma il rinnovo del massimo organo consultivo dell’amministrazione scolastica all’epoca articolato in tre sezioni, la prima riservata all’istruzione universitaria, la seconda alla scuola secondaria di primo e secondo grado e la terza per l’esame dei problemi riguardanti la scuola primaria e la  scuola materna, da appena due anni inserita nel sistema scolastico statale.


Ambrogio Ietto

Il meccanismo elettorale previsto per la composizione della terza sezione risultava piuttosto macchinoso in quanto organizzato in due fasi: a livello provinciale concorrevano liste di candidati costituite da maestri, direttori didattici ed ispettori scolastici; gli eletti partecipavano in secondo grado a designare, tramite regolare votazione  in programma presso seggi costituiti all’interno dell’edificio ministeriale, i componenti dell’organo collegiale.
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici, magistralmente presieduta dall’indimenticabile  Maria Badaloni,  stimata parlamentare della Democrazia Cristiana, considerava l’esito della  consultazione la cartina al tornasole per meglio accreditare, presso il contesto politico- decisionale, le attese del mondo magistrale italiano, in particolare quello di ispirazione cristiano – cattolica. Il rapporto tra l’Associazione e il Sindacato della scuola elementare della Cisl era particolarmente saldo sia pure nel rispetto della reciproca autonomia. In un incontro allargato a tutti gli eletti di fede cattolica, preparatorio all’insediamento del neo- costituito  organismo e coordinato dalla presidente Badaloni, furono date le consegne: vice – presidente del Consiglio Superiore della P.I. sarebbe stato eletto il prof. Leopoldo Elia, successivamente designato presidente della Corte Costituzionale, e presidente della Terza Sezione dello stesso organismo il prof. Giuseppe Lazzati da poco eletto rettore all’Università Cattolica del Sacro Cuore nella fase straordinariamente critica della post-contestazione studentesca del 1968.
A referenziarlo non era solo la sua già straordinaria biografia: la pregressa appartenenza alla Gioventù Italiana di Azione Cattolica, la partecipazione nella qualità di tenente degli Alpini alla seconda guerra mondiale, l’internamento nei campi di concentramento nazisti ad Innsbruck e in Polonia, l’impegno politico con Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti, l’elezione all’Assemblea  Costituente, la successiva attività  parlamentare, la docenza universitaria, la direzione del quotidiano cattolico ‘L’Italia’ e, in gioventù, la ‘consacrazione secolare’. Forte era in Lazzati anche la spinta a servire la ‘città dell’uomo’. In quel momento storico la scuola primaria e l’università furono percepite da Lui come le articolazioni  più delicate del sistema formativo e più determinanti per la ripresa e il progresso dell’Italia. Nello stesso tempo si consolidava la particolare intesa tra l’AIMC e l’Università Cattolica felicemente avviata da tempo con padre Agostino Gemelli e poi con Ezio Franceschini, predecessori di Lazzati anche nella presidenza della Terza Sezione del CSPI.
A rappresentare l’Associazione in Consiglio erano la compianta, incomparabile Tilde Parente, l’amico Lucio Guasti, all’epoca docente nelle scuole primarie, chi scrive e, sia pure nella qualità di designata dell’Associazione dei Patronati Scolastici, la cara Rita Ludovico anch’ella da tempo nella Casa del Padre. Per tutti noi la presidenza Lazzati si manifestò subito come occasione preziosa di formazione continua.
Senza ombra di ostentazione, anzi con naturale, penetrante umiltà alimentò in ciascuno di noi il desiderio a seguirlo nelle sue ricche, articolate riflessioni che risultavano quanto mai pertinenti alle questioni sottoposte al parere del Consiglio. Il suo solido retroterra culturale di prevalente taglio classico – umanistico e l’esperienza politico – parlamentare maturata si saldavano, in una efficace ed efficiente sintes pienamente funzionale ad uno svolgimento rapido e puntuale dei lavori.
Quel quadriennio di attività della Sezione fu concentrato in prevalenza sull’intera materia dei decreti delegati derivanti dalla legge di delega n. 477/1974 e datati 31/05/1974, sull’intesa raggiunta in materia scolastica tra lo Stato italiano e le province autonome di Trento e Bolzano e nell’elaborazione della direttiva di orientamento sul tempo pieno in applicazione della legge n. 820/1971.
La presenza del presidente Lazzati ai lavori fu costante, attenta sempre sia alla forma sia al merito delle decisioni. Guidò i lavori anche nel corso di sedute esclusivamente dedicate al contenzioso e ai provvedimenti disciplinari senza mai manifestare noia, indifferenza o insofferenza. Rimarcava spesso che dentro quei faldoni, anche se polverosi, c’erano storie umane che meritavano attenzione massima, puntuale riferimento alla norma  e doveroso equilibrio.
Fu, in particolare, il suo stile di vita ad impressionare tutti noi: pur potendo utilizzare una delle tante automobili disponibili nel parco veicoli del Policlinico Gemelli, diramazione e sede della Facoltà di medicina e chirurgia  dell’Università da Lui retta, si muoveva in Roma esclusivamente con mezzi pubblici.
Due ricordi rimangono particolarmente vivi nella mia mente: una tenerissima, delicata domanda sullo stato di salute dei miei cari, postami nel momento in cui arrivavo, per la prima ed  unica volta, con dieci minuti di ritardo ad una seduta del Consiglio e la particolare cordialità con la quale mi salutò a Salerno, nel Salone dei marmi del Palazzo di Città, prima dell’avvio di una sua programmata relazione. Due manifestazioni spontanee, semplici  di una grande personalità che la Chiesa, nel rispetto assoluto delle procedure previste, si sentirà nel dovere di elevare alla dignità dell’altare.

 

Ambrogio Ietto