La memoria tragica della Shoah con il livello di barbarie e sofferenze che la contraddistinsero non può essere lasciata scivolare nell’oblio. Ancora oggi capita di domandarsi come sia stato possibile il verificarsi di un fenomeno tanto aberrante. Educare ed e educarsi alla memoria significa allora educarsi alla vigilanza sulle possibili derive che si aprono proprio davanti all’irresponsabilità. Coltivare la memoria è celebrare nella coscienza il rito della dignità della vita, del doveroso rispetto per ogni persona, la bellezza della comunione e della fraternità fra gli uomini.
Il giorno della memoria, attraverso l’azione educativa, può diventare occasione di incontro e amicizia con quanti hanno a cuore il destino degli altri, con quanti sanno guardare oltre il presente, oltre il groviglio di egoismi antichi e nuovi, con quanti sono convinti che una cultura della comu-nione e convivialità è sempre possibile, con quanti hanno orrore delle forme di violenza che tendono continuamente a prendere corpo verso i più deboli, i fanciulli, le donne, gli stranieri, i poveri.
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), facendo proprie le nobili intenzioni del Presidente della Repubblica, invita i propri iscritti a rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà con tutti, soprattutto con i più sfortunati, così da dare al giorno della memoria un contributo non so-lo di parole ma di cultura, una consistenza di gesti che si sostituiscano alle parole di odio e violenza che, troppo spesso, caratterizzano i rapporti tra gli uomini.
La Presidenza Nazionale AIMC