Oltre la crisi, l’insegnamento come esercizio di responsabilità educativa. Cento piazze a Milano

LOGO100int4kb 100 PIAZZE.gifL’AIMC e l’UCIIM delle Province di Milano e di Monza e Brianza, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università organizzano per Sabato, 15 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, presso il Centro Pastorale Cardinal Schuster, Via S.Antonio, 5 a Milano la manifestazione CENTO PIAZZE seconda edizione 2011 – Educazione, professione e… – con il Seminario dal titolo: Oltre la crisi, l’insegnamento come esercizio di responsabilità educativa. Il tema del Seminario sarà approfondito da don Serafino Marazzini, Parroco della Parrocchia San Francesco d’Assisi al Fopponino in Milano.

Nel Seminario verrà presentato il questionario “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola” che l’AIMC sta diffondendo tra i docenti e i dirigenti delle scuole in preparazione del Convegno nazionale: “La valutazione possibile” che si terrà il 19-20 novembre 2011 a Roma,

In continuità con la prima edizione, Cento piazze 2011 ha come finalità prioritaria quella di far prendere coscienza al maggior numero di persone dell’urgenza-emergenza di ripensare e rifondare l’educazione. Conseguentemente, la manifestazione:

a) intende portare a conoscenza di tutta la rete associativa e, tramite essa, di tutte le persone che a vario titolo sono impegnati nell’educazione delle nuove generazioni:

gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”;

l’idea di educazione e di professione educativa che l’Aimc, nei suoi 65 anni di vita, ha sviluppato e maturato e che, con rinnovato impegno e alla luce delle nuove emergenze educative, propone oggi ai professionisti di scuola, ai genitori e a tutte le persone che sentono la responsabilità dell’educazione;

la storia e l’identità dell’Aimc, quale associazione professionale impegnata per la promozione e lo sviluppo della professionalità docente e dirigente, per l’educazione integrale della persona in tutti i contesti educativi secondo la pedagogia cristiana, per la diffusione della cultura e dell’etica della responsabilità per l’educazione, per lo sviluppo del Paese;

la Fondazione AIMC onlus, le sue finalità e la sua attività.

b) Intende creare momenti per la riflessione sull’educazione e sulla professione docente e del dirigente, a partire sia dalle emergenze educative odierne sia alla luce degli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana sia della scommessa sulla professione docente e dirigente che l’Aimc ha fatto propria nel XIX Congresso nazionale del 2010.

 

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Documento AIMC e UCIIM della Regione Lombardia

I Consigli regionali delle Associazioni professionali AIMC e UCIIM di Lombardia si sono di recente incontrati per condividere, tra altre considerazioni, anche una riflessione in merito agli Orientamenti pastorali dei Vescovi per il prossimo decennio.

Il contenuto del presente intervento è il riflesso di quanto emerso in quella sede. I consiglieri regionali delle due Associazioni hanno convenuto di portare al convegno un contributo unitario, per sottolineare l’importanza delle considerazioni condivise.

Un primo approccio al testo dei Vescovi ha fatto subito emergere la necessità di darsi tempi adeguati, e non frettolosi, per la lettura, l’approfondimento, il confronto, la “metabolizzazione” del documento, onde permettere una ricezione approfondita. Quello che riteniamo necessario ed urgente è infatti l’impegno per elaborare con nuovi e diversificati significati e linguaggi l’idea di persona e di educazione che le nostre Associazioni, in sintonia con la tradizione del pensiero educativo cristiano e con la Dottrina Sociale della Chiesa, hanno elaborato e proposto negli anni della loro storia. Un messaggio che oggi si rivolge principalmente al mondo adulto in generale, ai genitori, ai docenti e ai dirigenti scolastici in particolare, affinché il vivere e l’educare in tutta la società non si fermino solo alle dimensioni delle regole di buona convivenza e al raggiungimento di  competenze comunicative, tecniche e professionali. Di fronte alla globalizzazione delle società e dei mercati e all’insorgere della nuova realtà tecnologica e multimediale, il compito educativo si fa più pregnante e arduo perché è chiamato a guardare all’umanità di ciascun uomo e di ciascuna donna in vista  della piena ed integrale formazione delle loro coscienze.

Uno sforzo di elaborazione di pensiero e di impegno culturale immerso in una  evidente difficoltà del nostro tempo: quella di non avere alcune categorie culturali condivise. La “cultura” dell’educazione è possedere prima di tutto un “pensiero” sull’educazione stessa, a partire dalla convinzione che un’educazione è necessaria per la crescita della persona e della comunità civile. Siamo consapevoli che l’idea di educazione non possa essere disgiunta dall’idea di persona, e questo può creare non poche difficoltà in un tempo, il nostro, in cui si moltiplicano i modelli e le rappresentazioni che insidiano l’idea stessa di umanità fondata sulla forza della parola e del dialogo che comunica pensiero, sentimenti e la propria fede. Per questo siamo altrettanto convinti che la ricchezza dell’antropologia cristiana possa avere numerosi punti di connessione con il pensiero di uomini e donne di buona volontà seriamente preoccupati del bene delle nostre società e dei nostri ragazzi.
È importante leggere e rileggere il Documento perché siamo chiamati proprio come adulti cristiani a porci seriamente e responsabilmente il problema delle giovani generazioni, cioè della continuità della società umana, oltre che della comunità cristiana.
Riteniamo perciò che, da adulti, un’operazione necessaria sia quella di farci promotori di cultura educativa presso altri adulti, colleghi, genitori, comunità cristiana e territoriale con i quali condividiamo la missione dell’educare e il servizio per il bene comune.
Le vie della formazione, da sempre percorse dalle nostre Associazioni, devono oggi tener conto dell’urgenza di far passare, attraverso i processi di insegnamento/apprendimento, le ragioni del vivere, le questioni di senso, modelli valoriali che possano riconsegnare ai bambini, ai ragazzi e agli adolescenti, la speranza in una vita bella oltre l’aridità e le visioni apocalittiche di tante proposte che ricevono da numerose fonti e che spesso rendono difficile anche lo stesso compito delle famiglie e della scuola.

L’educazione è un fatto relazionale e sociale, che chiama in causa anche le ragioni della cittadinanza: diventa sempre più necessario costruire un piano educativo-culturale in cui riconoscersi ed interrogarsi su come aiutare le persone a formarsi ad una presenza significativa ed educante nella scuola e nella società, allo scopo di co-operare per la formazione di cittadini consapevoli e responsabili.
Anche le nostre Amministrazioni si stanno interrogando fortemente sull’urgenza educativa: si moltiplicano nei territori i patti di corresponsabilità; nelle scuole si stipulano i contratti formativi; la Direzione Regionale, dopo un biennio dedicato allo studio del bullismo e all’individuazione di buone pratiche nelle scuole per far fronte al problema, si sta ora dedicando al tema della cittadinanza, mettendo insieme diverse forze (Associazioni, mondo ecclesiale, Istituti scolastici, …).
Occorre cercare insieme nuove risposte alle necessità emergenti, facendo i conti con le risorse che si fanno più esigue per la scuola, ma anche con le forze del territorio, degli oratori, delle associazioni di volontariato, che possono intervenire, in stretta collaborazione con la scuola, per rispondere in modo più adeguato ed articolato alle necessità delle famiglie e dei ragazzi anche per arricchire l’offerta formativa territoriale. Le nostre Associazioni professionali sono a completa disposizione per collaborare alla formazione di persone competenti per i necessari servizi in tale prospettiva.

Ciò che ci sta a cuore è:
–    pensare a tutta la scuola pubblica italiana, statale e paritaria, nella quale aiutarsi a vicenda a cercare le strade del bene, della vita buona;
–    valorizzare e diffondere la nostra esperienza associativa, ma anche vederla valorizzata, sostenuta e diffusa nella Chiesa, dalla Chiesa e per la Chiesa a tutti i livelli parrocchiali, decanali o zonali, diocesani, regionali e nazionali;
–    rilanciare la vita associativa professionale per contribuire, insieme AIMC e UCIIM, alla formazione di adulti maggiormente consapevoli del ruolo educativo e professionalmente all’altezza di una presenza di significato nelle nostre scuole;
–    recuperare la dimensione vocazionale ed educativa della nostra professione;
–    considerare gli insegnanti specialisti di religione parte attiva nelle nostre Associazioni, in quanto, a pieno titolo, professionisti di scuola che, insieme agli altri docenti, contribuiscono alla formazione integrale degli studenti e al raggiungimento delle finalità culturali, degli obiettivi educativi e di qualità del sistema scolastico italiano;
–    condividere con le varie realtà ecclesiali locali le nostre speranze e preoccupazioni per una scuola pubblica, statale o paritaria, che possa essere luogo di crescita vera per i nostri ragazzi, dove i cristiani non facciano mancare il loro contributo e la loro testimonianza;
–    poter contare su una Chiesa alleata con il mondo della scuola, compagna di viaggio di insegnanti, genitori, studenti impegnati in un cammino che ha bisogno di verità e di ragioni di senso;
–    condividere la necessità di un’attenta verifica della pastorale dell’educazione, di un accurato discernimento, per capire che cosa rafforzare e che cosa superare;
–    impegnarsi perché nei nostri territori, nel corso del decennio dedicato dalla Chiesa all’educazione, si lavori per la costruzione di un’alleanza con i genitori e con i territori attraverso la condivisione di “tavoli” dentro e fuori la Chiesa per la crescita di una cultura educativa, incarnando un atteggiamento di fiducia e di speranza.

Per tutte queste ragioni l’AIMC e l’UCIIM, mentre dichiarano la loro sintonia con i Vescovi ed esprimono gratitudine per aver messo al centro del nuovo decennio il tema dell’educazione, intesa come trasmissione di valori alle nuove generazioni per il bene comune, rinnovano la loro collaborazione con gli Uffici diocesani e con le altre Associazioni, nella Consulta regionale e nelle Consulte diocesane, e con tutti i livelli istituzionali della Regione Lombardia affinché il decennio che si apre costituisca un autentico rinnovamento delle coscienze nelle nostre Associazioni, nella società italiana e nella Chiesa.

In rappresentanza delle Associazioni AIMC e UCIIM

M. Disma Vezzosi                        Stefano Pierantoni
Presidente regionale AIMC                    Presidente regionale UCIIM

Milano, 12/02/2011

Scarica documento: AIMC E UCIIM per Convegno 12_02_2011.pdf

Educare alla vita buona del Vangelo

Sabato 12 febbraio si é svolto il Convegno Regionale della Consulta di Pastorale Scolastica della Regione Lombardia con gli interventi del Direttore Regionale Dott. Giuseppe Colosio e del Vescovo Ausiliario Mons. Luigi Stucchi sul tema delle attenzioni scolastice e pastorali nei confronti della scuola e della Chiesa Lombarda nel prossimo decennio.

La mattinata si è aperta con un cordiale saluto da parte di Mons. Vittorio Bonati, responsabile  della Consulta Pastorale per la scuola e l’IRC della Regione Lombardia, che ha delineato le propsettive e gli obiettivi in cui si inquadrava il Convegno dando lettura di un documento programmatico della Consulta.

Il primo intervento del dott. G. Colosio che ha affrontato il tema: “Scetticismo nei confronti dell’educazione” ed ha sottolineato come il processo di apprendimento rischia di essere visto unicamente dal punto di vista funzionale, rivolto agli aspetti organizzativi, mentre tende ad attenuarsi la tensione versola maturazione integrale della personalità degli studenti come fattore di orientamento di tutto il sistema scolastico.

L’orizzonte educativo della scuola è quello di dover investire sul pensiero e la capacità di ogni uomo. Questa è certamente una grande sfida che porta con se l’idea di una scuola capace di andare controcorrente rispetto ad una visione culturale e di vita legata al consumismo e alla uniformazione delle opinione e delle coscienze.

Bisogna ritrovare il gusto di riproporre cammini nuovi capaci di costruire negli allievi il senso del giudizio che oggi è andato perso a causa dell’eccessiva esposizione ai mass-media che porta all’accesso di informazioni senza nessun filtro. Bisognerebbe quindi tornare ad un insegnamento che pone al centro il pensiero critico e dia valore della figura del docente come uomo di cultura e maestro di vita. E’ da questa testimonianza che ogni stidente saprà riconoscere ciò che è: bene/male, vero/falso, invenzione/fondamento. Solo così, avremo dei giovani in grado di costruire conoscenze e non dei semplici consumatori passivi.


Il dott. Colosio conclude il suo intervento costatando come si è di fronte al rischio di una disattenzione strutturale dell’amministrazione scolastica: sembra che possiamo fare scuola a prescindere dalla preparazione degli insegnanti, quindi non si investe più sulla qualità di quest’ultimi.


Occorre quindi avere il coraggio di rilanciare la qualità dei percorsi scolastici in modo che la scuola diventi un punto di riferimento per i giovani, affinché siano aiutati a costruire conoscenze significative per andare oltre le idee correnti dominanti.

S.E. Mons. Stucchi nel suo intervento si è soffermato su un versetto della preghiera letta all’inizio: “aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto, grembo nel quale la parola diventa feconda e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio”. Ha poi ripreso  i paragrafi 8, 11, 13 del documento della CEI “EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO”indicando tre punti determinanti che evidenziano alcuni segnali per superare lo scietticismo della cultura odierna:

1. una cresciuta sensibilità per la libertà da rendere preminente l’attenzione all’educazione da vivere in una tensione comunicataria e capace di  dare un significato inetriore;

2. ritrovare quelle fonti di sapere che attraverso il tempo e le culture costituendone i veri fondamenti dell’umanità come spinte verso lo sviluppo e la crscita sociale.

3. ritrovare un rapporto ormonico tra tutte le dimensioni costitutive della persona verso un’idea di formazione integrale che sappia integrare intelligenza e affettività, corporeità e spiritualità. Il processo educativo è processo di unificazione della vita in Dio Padre.

Mons. Stucchi ha concluso il suo intervento ponendo degli interrogativi fondamentali: che cosa significa educare… in un mondo in continuo cambiamento? Quali valori e idealità da porre in primo piano nell’elaborazione di un progetto educativo? Che cosa ci sta più a cuore per il bene delle nuove generazioni? come convergere in uno sforzo educativo comune?.

L’AIMC e L’UCIIM hanno poi presentato il loro documento di riflessione in merito agli Orientamenti pastorali dei Vescovi per il prossimo decennio. Come hanno sottolineato i Presidenti Regionali Disma Vezzosi e Stefano Pierantoni Il contenuto del documento è il riflesso di quanto emerso dai consigli regionali delle due Associazioni che hanno convenuto di portare al convegno un contributo unitario, per sottolineare l’importanza delle considerazioni condivise.

In piena libertà.. chiediamo ora a voi di riflettere su queste domande e di scrivere il vostro commento sul nostro blog, per aprire uno spazio di condivisione per il bene delle nuove generazioni.

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Educare alla vita buona del vangelo

vita buona.jpgSabato 12 Febbraio 2011 dalle ore 9,00 – 13,00 presso il Salone Pio XII, Casa Ildefonso Schuster in Via S. Antonio, 5 – Milano, la Consulta Regionale Ecclesiale per la Scuola della Regione Lombardia terrà la Giornata Regionale di Studio sugli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO” al fine di delineare le attenzioni pastorali nei confronti della scuola della Chiesa Lombarda nel prossimo decennio.


Con questo appuntamento la Consulta Regionale intende promuovere un rinnovato impegno educativo di pastorale scolastica in questo decennio dedicato dalla CEI all’educazione.

Alla Giornata sono invitati tutti i cristiani impegnati nel mondo della scuola e in particolare i membri della Consulta Regionale per la Scuola della Regione Lombardia, i Direttori degli Uffici diocesani per la pastorale scolastica e per l’Insegnamento della religione cattolica, i Consigli provinciali delle Associazioni e Movimenti, le Consulte diocesane per la pastorale scolastica, i Consigli direttivi provinciali e regionali dell’A.GE, dell’A.GESC, dell’A.I.M.C., dell’U.C.I.I.M, della F.I.S.M., della F.I.D.A.E., della DIESSE, della F.O.E., della CONFAP, ai rappresentanti C.I.S.M. e U.S.M.I. e gli Insegnanti di Religione Cattolica.

Sono altresì invitati i membri della Consulta Regionale per la Pastorale della Famiglia e della Pastorale Giovanile.

Programma

ore   9,00     Accoglienza e preghiera

ore   9,15    Saluti di Mons. Vittorio Bonati, responsabile regionale per la scuola della Regione Ecclesiastica Lombarda e del Dott. Giuseppe Colosio, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

ore   9,30    Intervento “Educare alla vita buona del Vangelo”.
S.E. Mons. Luigi Stucchi, Vescovo delegato della Conferenza Episcopale Lombarda per la scuola e l’IRC

Ore 10,30    Interventi programmati

ore 11,00    Pausa

ore 11,30     Ripresa dei lavori

ore 12,30    Conclusioni

ore 13,00    Termine dell’incontro


Scarica volantino con modulo di iscrizione: volantino 12 febbraio 2011.pdf


Orientamenti pastorali 2010 – 2020: Educare alla buona vita del Vangelo – Testo integrale