Pd “Il ministro impone con decreto la valutazione dei docenti”
Sul giallo del decreto sulla valutazione dei docenti, il cui testo in bozza avrebbe dovuto essere consegnato nei giorni scorsi ai sindacati di categoria dopo che varie versioni erano state riportate su alcuni siti web, si inserisce ora anche una dura dichiarazione della responsabile scuola del PD, Francesca Puglisi.
La Puglisi, come altri commentatori, non fa riferimento alla norma contenuta nel decreto legislativo 150 del novembre 2009 che prevede, anche per la scuola, la valutazione dei dipendenti, ma motiva le ragioni del decreto “fantasma” alla attuale crisi di adesione ai progetti di sperimentazione della premialità registrata in quasi tutte le città coinvolte.
“Siccome non li ha convinti – dichiara la Puglisi – ora prova a obbligarli. È il metodo del ministro Gelmini che, priva di autorevolezza, tenta di far valere la sua autorità sulla questione della valutazione dei docenti. Il percorso di sperimentazione del modello di valutazione voluto dal Governo rischia di fallire, perché bocciato dal mondo della scuola per mancanza di fiducia verso un ministro che ha saputo solo denigrare docenti, personale della scuola e studenti.
La responsabile scuola del PD, nel riferire del decreto sulla valutazione dei docenti, teme che “la Gelmini imporrà un modello di valutazione senza alcun confronto col mondo della scuola, con le parti sociali, con tutte le forze politiche” e per questo la Puglisi auspica una interrogazione parlamentare urgente affinché il ministro spieghi cosa sta accadendo.
Valutazione docenti: Firmato il decreto applicativo
Il testo del decreto, di cui diamo una anticipazione, è formato da 16 articoli. Si potrà premiare non più del 75% dei docenti in servizio e sarà vietata la distribuzione “a pioggia”. Sui siti delle scuole dovranno essere pubblicati nomi, curricoli e premi assegnati
01/02/2011
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Reginaldo Palermo
La bocciatura del progetto di sperimentazione sulla valutazione dei docenti ha già avuto un primo risultato: i ministri Gelmini, Brunetta e Tremonti hanno deciso di rompere gli indugi ed hanno già predisposto il testo di decreto applicativo a cui manca ormai soltanto il via libera del Consiglio dei Ministri per diventare operativo.
Il decreto (13 pagine in tutto) si compone di 16 articoli: i primi 3 sono dedicati a delineare i caratteri generali del provvedimento (oggetto e finalità, principi generali, merito e premi); i successivi 6 articoli affrontano i diversi aspetti del sistema “premiale” nelle istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo di istruzione.
Quattro articoli sono dedicati all’Afam e altri 3 agli enti di ricerca.
L’articolo 3 del provvedimento non lascia spazio a discussioni; il secondo comma recita infatti: “E’ vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi e premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2009, secondo le modalità di applicazione del presente decreto”.
L’articolo 8 (Trasparenza) impone alle scuole di pubblicare sui propri siti internet tutti i dati relativi al ciclo della performance (l’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti al personale, analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità del personale, nonché i curricoli dei titolari di posizioni organizzative, incarichi retribuiti e non retribuiti conferiti a dipendenti pubblici e soggetti privati).
Lo stesso articolo precisa che la mancata pubblicazione di tali dati preclude l’erogazione della retribuzione di risultato al dirigente scolastico della scuola inadempiente.
L’articolo 9 chiarisce poi che i premi potranno essere assegnati ad una fascia di insegnanti che non potrà comunque superare il 75% del totale dei docenti in servizio nella scuola.
L’intero sistema potrà entrare in vigore solo dopo che il Ministero dell’Istruzione avrà provveduto ad emanare un apposito provvedimento con il quale dovranno essere
individuati “le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e valutazione della performance, nonché le modalità di monitoraggio e verifica dell’andamento della performance”.
Il provvedimento non parla del personale Ata per il quale le norme contenute nel “decreto Brunetta” avrebbero dovuto essere recepite già quest’anno nei contratti di istituto.
Il testo del decreto è stato consegnato nel pomeriggio del 31 gennaio alle organizzazioni sindacali che per il momento non hanno ancora commentato il documento.
Tecnica della Scuola – Quotidiano della Scuola on-line
Valutazione docenti: firmato il decreto applicativo
di Reginaldo Palermo
31/01/2011
Il testo del decreto, di cui diamo una anticipazione, è formato da 16 articoli. Si potrà premiare non più del 75% dei docenti in servizio e sarà vietata la distribuzione “a pioggia”. Sui siti delle scuole dovranno essere pubblicati nomi, curricoli e premi assegnati.
La bocciatura del progetto di sperimentazione sulla valutazione dei docenti ha già avuto un primo risultato: i ministri Gelmini, Brunetta e Tremonti hanno deciso di rompere gli indugi ed hanno già predisposto il testo di decreto applicativo a cui manca ormai soltanto il via libera del Consiglio dei Ministri per diventare operativo.
Il decreto (13 pagine in tutto) si compone di 16 articoli: i primi 3 sono dedicati a delineare i caratteri generali del provvedimento (oggetto e finalità, principi generali, merito e premi); i successivi 6 articoli affrontano i diversi aspetti del sistema “premiale” nelle istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo di istruzione.
Quattro articoli sono dedicati all’Afam e altri 3 agli enti di ricerca.
L’articolo 3 del provvedimento non lascia spazio a discussioni; il secondo comma recita infatti: “E’ vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi e premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2009, secondo le modalità di applicazione del presente decreto”.
L’articolo 8 (Trasparenza) impone alle scuole di pubblicare sui propri siti internet tutti i dati relativi al ciclo della performance (l’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti al personale, analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità del personale, nonché i curricoli dei titolari di posizioni organizzative, incarichi retribuiti e non retribuiti conferiti a dipendenti pubblici e soggetti privati).
Lo stesso articolo precisa che la mancata pubblicazione di tali dati preclude l’erogazione della retribuzione di risultato al dirigente scolastico della scuola inadempiente.
L’articolo 9 chiarisce poi che i premi potranno essere assegnati ad una fascia di insegnanti che non potrà comunque superare il 75% del totale dei docenti in servizio nella scuola.
L’intero sistema potrà entrare in vigore solo dopo che il Ministero dell’Istruzione avrà provveduto ad emanare un apposito provvedimento con il quale dovranno essere
individuati “le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e valutazione della performance, nonché le modalità di monitoraggio e verifica dell’andamento della performance”.
Il provvedimento non parla del personale Ata per il quale le norme contenute nel “decreto Brunetta” avrebbero dovuto essere recepite già quest’anno nei contratti di istituto.
Il testo del decreto è stato illustrato nel pomeriggio del 31 gennaio alle organizzazioni sindacali che per il momento non hanno ancora commentato il documento.
Il Cittadino il quotidiano on-line di Monza e Brianza
Scuola, Pd: Pronto colpo di mano Gelmini su valutazioni docenti
* 1 febbraio 2011
* apcom
Scuola, Pd: Pronto colpo di mano Gelmini su valutazioni docenti Sarebbe in preparazione decreto per modello giudizio ‘dall’alto’
Roma, 1 feb. (TMNews) – Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini avrebbe pronto un decreto “per imporre un modello di valutazione dei docenti senza un confronto con il mondo della scuola”. Lo denuncia il Pd, parlando di “tentativo di colpo di mano” da parte del Governo. “Siccome non li ha convinti, ora prova a obbligarli. E’ il metodo del ministro Gelmini che, priva di autorevolezza – afferma la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi tenta di far valere la sua autorità sulla questione della valutazione dei docenti. Il percorso di sperimentazione del modello di valutazione voluto dal Governo rischia di fallire, perché bocciato dal mondo della scuola per mancanza di fiducia verso un ministro che ha saputo solo denigrare docenti, personale della scuola e studenti. E poiché le scuole italiane non aderiscono alla sperimentazione, si diffonde la notizia che sarebbe già pronto un decreto con cui Gelmini imporrà un modello di valutazione senza alcun confronto col mondo della scuola, con le parti sociali, con tutte le forze politiche. Se così fosse sarebbe un comportamento grave”.
Premi prof, pronto decreto stop assegnazioni a…
Presidi dovranno pubblicare on line budget e incarichi assegnati
Roma, 1 feb. (TMNews) – L’articolo 3 del provvedimento manderebbe in archivio gli attuali aumenti automatici di stipendio: ‘E’ vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi e premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2009, secondo le modalità di applicazione del presente decreto’. L’articolo 9 chiarisce, inoltre, che i premi potranno essere assegnati ad una fascia di insegnanti che non potrà comunque superare il 75% del totale dei docenti in servizio nella scuola.
Il periodico di scuola ed istruzione aggiunge che l’articolo 8 del decreto interministeriale (dedicato alla ‘trasparenza’) “impone alle scuole di pubblicare sui propri siti internet tutti i dati relativi al ciclo della performance (l’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti al personale, analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità del personale, nonché i curricula dei titolari di posizioni organizzative, incarichi retribuiti e non retribuiti conferiti a dipendenti pubblici e soggetti privati). Lo stesso articolo precisa che la mancata pubblicazione di tali dati preclude l’erogazione della retribuzione di risultato al dirigente scolastico della scuola inadempiente”.
Il nuovo modello ‘premiante’ potrà entrare in vigore solo dopo che il Miur avrà provveduto ad emanare un provvedimento ad hoc, attraverso cui verranno individuate ‘le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e valutazione della performance, nonché le modalità di monitoraggio e verifica dell’andamento della performance’.