L’antropologia di Bernard Lonergan: educazione, valori e cambiamenti.

lonergan.jpgIl Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e la Formazione Avanzata di Venezia terrà a  Venezia nei giorni 1 e 2 Settembre 2011 presso l’Aula Magna Ca’ Dolfin – Dorsoduro 3825/e il Convegno dal titolo “L’antropologia di Bernard Lonergan: educazione, valori e cambiamenti”.

 

Le relazioni saranno tenute da Docenti che hanno conosciuto il Teologo Bernard Lonergan e che da anni riflettono sul suo pensiero: Natalino Spaccapelo, Umberto Margiotta, Andrew Beards, Walter Danna, Rosanna Finamore, Richiard Liddy, Pierpaolo Triani, Pasquale Giustiniani, Lucio Guasti.

“Cresce sempre più il numero degli uomini e delle donne di ogni ceto o nazione, coscienti di essere artefici e autori della cultura della propria comunità. In tutto il mondo si sviluppa sempre più il sensodell’autonomia e della responsabilità, cosa che è di somma importanza per la maturità spirituale e morale dell’umanità. Ciò appare ancora più chiaramente, se teniamo presente l’unificazione del mondo e il compito che ci si impone di costruire un mondo migliore nella verità e nella giustizia. In tal modo siamo testimoni della nascita di un nuovo umanesimo in cui l’uomo si definisce anzitutto per la responsabilità verso i suoi fratelli e verso la storia”. (Chiesa e mondo moderno, 55)

Il convegno intende inserirsi su questa linea mettendo insieme due elementi che la connotano: il nuovo e l’umanesimo. Vogliono contribuire alla costruzione di un nuovo umanesimo affrontando il tema dell’uomo e quello del suo cambiamento. La richiesta e l’individuazione di un perenne elemento di novità relativo all’uomo e al suo umanesimo li spinge a cercare questa nuova e più avanzata dimensione. D’altra parte, una ricerca di questo tipo richiede che la componente educativa che connota la qualità dell’uomo e del suo vissuto venga affrontata, potenziata e arricchita. Il nuovo umanesimo è anche una nuova educazione umanistica. Il cambiamento che viene richiesto per raggiungere la dimensione del nuovo passa attraverso l’accettazione del cambiamento e dei problemi ad esso connessi.
I contenuti che costituiscono la struttura essenziale del convegno intendono così porsi sulla linea dell’orizzonte alla ricerca di quegli elementi che possano dare un contributo alla delineazione di un possibile nuovo umanesimo. Per questo hanno scelto il pensiero di un
grande teologo contemporaneo: Bernard Lonergan, la cui elaborazione teorica può costituire un significativo punto di partenza per un nuovo disegno delle filosofie e delle pratiche educative.

Per maggiori informazioni :  PROG_CONV-Lonergan.pdf

 

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Educare alle e nelle relazioni

Educare a vivere è un’espressione che rilancia l’urgenza di una riflessione antropologica sull’uomo e sulla sua dignità,  come soggetto capace di costituire un fine verso cui orientarsi in prospettiva educativa e sociale. Si tratta in sostanza di manifestare il carattere generativo dell’educazione che innanzitutto ponga al centro la costituzione relazionale della persona, in cui la reciprocità costituisca una nuova rinascita per la persona stessa e la comunità in cui è inserita.

Ritrovare il senso educativo nelle relazioni tra le persone comporta in primo luogo la capacità di dar valore all’esperienza e ai suoi significati affinché il progetto del vivere si orienti a riconoscere le sue sorgenti e le ragioni dell’appartenenza ad una realtà più grande in cui formulare ipotesi, instaurare confronti, vivere conflitti. Il senso della vita è quindi un cammino in cui l’esistere umano ritrova unità e grandezza interiore attivando comunicazione, accoglienza, riconoscimento reciproco per fare memoria dei valori che lo animano e coltivare la speranza nel futuro.

Nell’ambito scolastico il termine educazione connota, per lo più, l’attenzione e le intenzioni che si rivolgono ai bambini e ai ragazzi per raggiungere il loro pieno sviluppo. Tuttavia sarebbe riduttivo fermarci qui. Occorre invece comprendere che anche a scuola è importante vivere la varietà di relazioni tra persone e soggetti diversi come aiuto e guida ad aprirsi oltre noi stessi nella consapevolezza che qualsiasi esperienza di vita non è né esperienza unidirezionale, né esperienza di solitudine, ma sempre aperta ed esposta agli altri. E’ in questo contesto relazionale che l’esperienza  di ogni persona diventa originaria perché, da una parte, viene attivata dall’incontro con l’altro; dall’altra, mette la persona stessa nella condizione di compierla affinché altri possano vivere esperienze significative.

La consapevolezza di questa reciprocità richiede quindi iniziativa fondata su obiettivi che abbiano valore, che portino alla coerenza dell’azione e che siano animati dal desiderio di comunione tra le persone. I rapporti suscitati da una tensione verso la reciprocità esigono che le relazioni tra persone si esprimano all’interno di una comunità in cui ogni impegno umano, sociale e intellettuale sia fondato su rispetto, stima reciproca e parità di rapporti tra tutti i membri, pur nella distinzione delle funzioni necessarie alla vita e all’organizzazione della comunità stessa.

E’ quindi dentro la persona che si sviluppa la socievolezza come agire, mentre impariamo a stare con gli altri. In questo senso parlare di persona diventa per noi riferirci al fatto di “essere con gli altri”, di “essere in relazione con”, proiettando l’idea di persona verso un orizzonte ricco di significati. Analogamente questa prospettiva ci aiuta a comprendere il senso delle relazioni di rete tra le istituzioni scolastiche e tra queste e i loro territori. E’ su questa base di reciprocità tra soggetti istituzionali e non che si fondano le basi di una vita sociale animata da azioni reciproche, verso intenzioni e desideri determinati al raggiungimenti di scopi comuni e condivisi.

E’ un circuito virtuoso da riportare a livello di consapevolezza includendo nella nostra attenzione non solo la professione come ambito di ricerca da attivare e da affinare, ma anche la persona del professionista, docente e dirigente, coattore della relazione educativa e della vita della comunità scolastica. La persona del docente e del dirigente scolastico è chiamata in causa nella sua interezza che è fatta certo di competenze specifiche, ma anche di esercizio di umanità, di sguardo positivo, di capacità di restituire senso al lavoro, all’impegno e alla responsabilità di tutti i membri della comunità professionale e dell’intera comunità scolastica.

In particolare la comunità professionale esprime unitariamente la comunanza di intenti educativi, didattici e professionali e vive le relazioni tra docenti come occasione significativa di confronto e di sviluppo professionale, di ricerca educativa e didattica e di innovazione scolastica.

Questa tensione richiede in particolare una cura alla crescita e alla formazione della propria personalità, un’idea guida, una visione fondata su una forte passione e un intenso impegno per l’apprendimento nell’articolazione della progettazione di scuola e la condivisione di prospettive metodologiche come ambito di servizio alla persona dell’alunno.

 

Graziano Biraghi

Voci della scuola

Segnaliamo ai nostri lettori la collana “Voci della scuola. Parole chiave della scuola di oggi e di domani” a cura di Giancarlo Cerini e Mariella Spinosi, collana di volumi annuali edita da Tecnodid Editrice, Napoli, distribuiti gratuitamente agli abbonati alla rivista legislativa Notizie della Scuola a cui generalmente ogni istituto scolastico è abbonato. I volumi sono un repertorio tematico che offre, attraverso saggi brevi, un panorama esauriente sulle questioni della scuola italiana. Per questo costituisce un valido strumento per l’aggiornamento e la gestione della scuola dell’autonomia, ma anche per la preparazione ai concorsi per le diverse figure professionali docenti, dirigenti scolastici e ispettori.

“Voci” mette a disposizione conoscenze, informazioni, ipotesi operative e piste di approfondimenti (bibliografie, siti web, riferimenti normativi, ricerche) con un rigoroso taglio scientifico e professionale. È indirizzato a coloro che vogliono capire il presente, interagire di fronte alle innovazioni in atto, scrutare il futuro della nostra scuola. E che vogliono farlo con atteggiamento critico e costruttivo, ma ben attrezzati sul piano operativo.

La qualità degli autori, la cura redazionale, la presenza di apparati che agevolano la ricerca rendono “Voci della scuola” uno strumento di consultazione apprezzato soprattutto

Il volume è curato da Giancarlo Cerini e Mariella Spinosi, mentre i saggi sono scritti da studiosi e autori, protagonisti autorevoli o testimoni diretti della scuola italiana.

Alla stesura dell’ VIII volume hanno collaborato:

Sergio Auriemma, Massimo Baldacci, Roberto Baldascino, Paolo Balboni, Monica Baraldi, Giovanna Boda, Paolo Bonanno, Rita Bortone, Mario Calidoni, Piero Cattaneo, Giancarlo Cerini, Gherardo Colombo, Barbara D’Annunzio, Antonio D’Itollo, Gaaetano Domenici, Franco Frabboni, Susanna Granello, Ivo Lizzola, Silvana Loiero, Flavia Marostica, Mario Maviglia, Massimo Nutini, Giancarlo Onger, Angelo Paletta, Damiano Previtali, Alfonso Rubinacci, Anna Sarfatti, Bruno Sozzi, Maria Teresa Speziale, Mariella Spinosi, Italo Tanoni, Maurizio Tiriticco, Aluisi Tosolini, Domenico Trovato, Gabriele Uras, Antonio Valentino, Daniele Vidoni.

Vai al sito: http://www.notiziedellascuola.it/catalogo/libri/collana-voci-della-scuola