Elezioni regionali febbraio 2013. Far crescere la scuola lombarda per far crescere il Paese

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L’appuntamento elettorale costituisce un’occasione importante per avviare, con tutte le forze politiche in campo, un dialogo sulla scuola e sulla formazione. La crisi economica e delle realtà produttive impongono la messa a punto di strategie di investimento sul capitale umano, sui giovani, sulla forza lavoro in termini di conoscenza, ricerca e sviluppo, soprattutto in una regione, come la nostra, che si colloca in un sistema di relazioni nazionali ed internazionali altamente competitivo.
L’attenzione alle competenze regionali in materia di istruzione e formazione, alla famiglia, a quella parte di sistema di welfare chiamato a dare risposte al diritto allo studio, all’organizzazione e all’offerta formativa e al raccordo con il mondo del lavoro sono “titoli” di possibili priorità sulle quali vorremmo confrontarci in un dialogo a più voci, nella convinzione che scuola e formazione possano liberare energie per fare della scuola e della formazione il motore della ripresa, la risorsa su cui anche la nostra Regione può contare per ritornare a prospettive di crescita. Servono energie per superare i momenti di crisi. Crediamo e vogliamo una scuola che sappia sviluppare cultura, formare competenze, promuovere lavoro: capacità che la scuola può avere solo se sostenuta nella trasmissione di valori da politiche lungimiranti e di giusto respiro.

Il sistema scolastico attuale appare in grave difficoltà nell’offrire ai giovani un’effettiva occasione di apprendimento: nella nostra regione l’abbandono scolastico è ancora attorno al 17 %1. La Costituzione italiana in materia di istruzione e formazione prevede competenze dirette e concorrenti in capo alle Regioni con riferimento soprattutto alla Istruzione e Formazione professionale.
Nella nostra Regione il sistema dell’istruzione e formazione professionale ha mostrato di essere un effettivo strumento funzionale di contrasto alla dispersione, offrendo allo studente percorsi e modalità adeguati alle proprie esigenze di vita e alle proprie modalità di apprendimento e innalzando il livello medio della preparazione di base delle singole persone, così come il livello medio del capitale culturale delle generazioni più giovani.
Riteniamo che i percorsi di formazione professionale, anche attraverso la diretta esperienza lavorativa, debbano continuare a perseguire quel profilo “educativo, culturale e professionale” che favorisce in tutti gli studenti sia il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza sia la possibilità di proseguire verso percorsi di studio superiore. In questo senso è importante che nei diversi percorsi di studio/formazione, tanto la “persona che apprende” quanto la “competenza” – intesa come variabile di riferimento per i sistemi di riconoscimento, valutazione e certificazione degli apprendimenti – vengano messi al centro di ogni politica scolastica per qualificare sempre più il sistema, superando l’attuale sottovalutazione dei percorsi secondari professionalizzanti.
Per questo sarà necessario programmare itinerari formativi di livello secondario e terziario di alto grado di specializzazione, con carattere di terminalità, con metodologie didattiche induttive, 1 Dato ISTAT 2011 che partano dal saper fare per giungere alla conoscenza, unitamente a percorsi di formazione permanente per una crescita professionale lungo tutto l’arco della vita. Sarà inoltre strategico fornire alla istituzioni scolastiche e formative risorse e conoscenze per programmare opportune iniziative di orientamento.
La Legge regionale 19/2007 sul sistema educativo di istruzione e formazione, deve continuare ad essere punto di riferimento rendendo ancor più incisiva e completa la sua applicazione. In particolare, la quota capitaria per l’assegnazione delle risorse – prevista dall’art. 28 – deve continuare ad essere attuata per permettere al sistema formativo di sintonizzarsi con le esigenze dei singoli utenti e del contesto economico-sociale in cui crescono. Vanno messi a punto nuovamente i “coefficienti e criteri correttivi a vantaggio delle aree svantaggiate, nonché in relazione alla collocazione territoriale, alle caratteristiche dell’utenza e alla tipologia e qualità dell’offerta formativa”, rendendo effettivo questo principio per l’assegnazione delle risorse e perseguendo il principio costituzionale degli artt. 30 e 34, volto a rimuovere gli ostacoli di ordine economico che impediscono la libera scelta dei percorsi educativi. A questo criterio sono riconducibili anche i contributi alle scuole pubbliche non statali e alle scuole dell’infanzia inserite nel sistema pubblico integrato (L.R. 8/1999 e L. 62/2000). Il sistema delle doti (scuola, formazione, sostegno), in quanto strumento di sostegno e di potenziamento della libertà e della responsabilità educativa delle famiglie, deve essere mantenuto, sviluppato e aggiornato al fine di completare la modernizzazione del sistema di erogazione di provvidenze a sostegno del diritto allo studio e della libertà di scelta educativa, nel rispetto delle aspettative delle famiglie, delle scuole e dei centri di formazione professionale.
A fronte della crisi economica, le misure di sostegno dovranno continuare ad essere rivolte all’intera platea degli studenti del sistema pubblico integrato (scuole statali e paritarie) e per questo dovranno contare su criteri di pubblicità, trasparenza ed equità. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla facilitazione della frequenza delle fasce deboli e alla valorizzazione dei risultati raggiunti dagli studenti più capaci.
La scuola lombarda in questi anni si è caratterizzata, in tutti gli ordini e gradi, per la sua offerta formativa, con l’ampliamento dei servizi e l’attivazione di specifici percorsi anche sperimentali. Gli interventi statali sugli organici del personale hanno messo però a rischio la possibilità di mantenere i livelli qualitativi e gestionali dell’offerta formativa. Si rende allora necessario garantire un’organizzazione scolastica funzionale allo sviluppo di tale offerta. In questo senso riteniamo che Regione Lombardia debba esercitare un ruolo propulsivo per la sollecita applicazione di quanto previsto nella Bozza di accordo Stato-Regioni del 19 giugno 2012. In particolare, all’interno di scelte che potenziano e sviluppano l’ autonomia delle istituzioni scolastiche, singole o collegate in rete, la ripartizione degli organici del personale dovrà prendere in considerazione alcuni dati di realtà: presenze di alunni stranieri, di alunni con disabilità, di tempo scuola erogato, della situazione oro-geografica. Parimenti per la Regione e le istituzioni scolastiche dovranno essere previste, con adeguati livelli di verifica, concrete possibilità di esercitare prerogative e competenze loro attribuite dalla legge, nonché percorsi istituzionali di valutazione di sistema, in sintonia con Invalsi, Indire e Enti internazionali di valutazione, in una logica di accountability.
Per mettere a punto e collaudare esperienze innovative sul piano didattico e sociale, va resa possibile la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi, finalizzati a migliorare l’economicità, l’efficienza e l’efficacia del sistema di istruzione. Secondo quanto prevede la bozza di accordo della Conferenza Stato-Regioni si tratta di attuare una politica regionale capace di trovare soluzioni organizzative che permettano la concreta attuazione di un sistema a “geometria variabile” in cui possa diventare effettivo l’esercizio dell’autonomia delle singole Regioni. In questa prospettiva va proseguita la sperimentazione in atto sul coinvolgimento degli istituti professionali di stato nella formazione professionale. Infine è necessario raccordare in maniera più stringente il rapporto scuola/mercato del lavoro.
Per aiutare l’introduzione di una virtuosa circolarità tra la formazione acquisita dai giovani e la loro occupazione, la strada obbligata è quella di far entrare il mondo del lavoro, di tutti i lavori, nel cammino di formazione dei giovani, a partire già dalle scuole secondarie di I e II grado, ma ancor più durante gli anni universitari. Per questo è fondamentale rendere obbligatori i tirocini curriculari, anticipare agli ultimi anni universitari il praticantato per le professioni che fanno riferimento a ordini e collegi professionali, potenziare l’apprendistato di alta formazione.
L’apprendistato è oggi l’unica forma possibile di lavoro organizzato, protetto e correttamente remunerato che permette, durante gli studi, di conseguire un titolo dal valore legale. Il suo potenziamento è legato anche ad un diverso equilibrio tra il trattamento retributivo e la qualità/quantità della formazione garantita dall’impresa.
Risulta infine strategico favorire parternariati, incoraggiare sponsorizzazione di scuole e centri di formazione professionale, promuovere sinergie e aggregazioni di imprese, università, scuole, istituzioni pubbliche e private di servizi e di ricerca, anche per sviluppare settori trainanti della nostra economia e incentivare la mobilità nazionale ed internazionale dei giovani della nostra regione.
Su questi temi chiediamo ai candidati alla Presidenza della Regione Lombardia un incontro per un confronto operativo.

Disma Vezzosi – AIMC Lombardia, Silvio Colombini – CISL Scuola Lombardia, Marielal Ferrante –
Diesse Lombardia, Roberto Fraccia – DiSal Lombardia, Stefano Pierantoni – UCIIM Lombardia.

 

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Dalla valutazione all’accountability. Voci di esperti a confronto ed esperienze delle scuole

accountability.pngLe Associazioni di Docenti e Dirigenti Scolastici promotrici del Manifesto “Pensare e Progettare la scuola“, con l’adesione delle Associazioni dei Genitori AGE e Agesc della Lombardia e con il patrocinio della Regione Lombardia, organizzano Venerdì, 30 novembre 2012, il Convegno “Dalla valutazione all’accountability. Voci di esperti a confronto ed esperienze delle scuole” presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale di Stato B. Cavalieri, Via Olona 14, Milano (M2- Sant’Ambrogio; 94-50-58-19).

Negli ultimi dieci anni l’idea di una valutazione esterna degli apprendimenti è stata accettata dalla maggioranza degli insegnanti e dei dirigenti.
Nell’incontro che vi proponiamo vorremmo approfondire la problematica della valutazione esterna e collegarla a quella dell’accountability delle scuole rispetto alle famiglie e alla società civile.
La valutazione, infatti, non è solo un’operazione interna al sistema; è anche una risposta alle domande di chi ha affidato i propri figli e i propri cittadini alla scuola.

300

Programma:

Ore 9.00
Accoglienza

Ore 9.30
Voci di esperti a confronto
Partecipano
Giancarlo Cerini, dirigente tecnico USR Emilia Romagna
Sara Romiti, ricercatore presso INVALSI
Tiziana Pedrizzi, esperta di politiche formative
Daniele Rosa, direttore comunicazione Bayer S.p.A.
Coordina
Giancarlo Sala, D.S. Liceo Banfi – Vimercate

Ore 11.30-11.45
Intervallo

Ore 11.45- 13.15
Domande e risposte … in diretta.

Dal 29.11.12 fino alle ore 13.00 del 30.11.12 sarà possibile porre
domande agli esperti via sms al n.328 74624142

Ore 14.30-16.30
Dalle scuole: esperienze di bilancio sociale
Partecipano
Mario Maestri, D.S. Liceo G. Casiraghi – Cinisello Balsamo
Luigi Mettica, coordinatore ASLAM – Magenta
Giuseppe Livio, Direzione Fondazione Enaip Lombardia
Lorena Peccolo, D.S. dell’Istituto Comprensivo – Vimodrone
Coordina
Silvio Colombini, presidente IRSEF -IRFED Lombardia


La partecipazione è gratuita. Si raccomanda l’iscrizione online sul sito www.pensareprogettarelascuola.it


Verrà rilasciato un attestato di partecipazione a coloro che si saranno iscritti. Il convegno – in quanto organizzato da associazioni che sono soggetti qualificati per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola ai sensi del D.M. 177/2000 e D.M. 23/05/02 prot. 2831/c/3; DM 8/06/05 prot.1004 – è riconosciuto come attività di formazione e aggiornamento (art.62 e 66 Ccnl 2002/05 e artt.2 e 3 della Direttiva n.90/2003) con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi vigente nei diversi gradi scolastici.

 

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Pensare e progettare la scuola

pensaprogettascuola.jpgOggi si è tenuta presso il Centro Congressi “Stelline” – Sala Strehler” in Corso Magenta a Milano la conferenza stampa del gruppo di Docenti, Dirigenti Scolastici e Formatori, persone impegnate nell’associazionismo sindacale e professionale sui temi della scuola e dell’educazione.

Nella Conferenza Stampa Silvio Colombini Segretario generale dell CISL Scuola Lombardia, Mariella Ferrante Presidente DIESSE Lombardia, Roberto Fraccia Presidente DISAL Lombardia, Stefano Pierantoni Presidente UCIIM Lombardia e Disma Vezzosi Presidente AIMC Lombardia hanno presentato il documento “Pensare e Progettare la Scuola” frutto dell’itinerario di lavoro comune di riflessione sulla condizione presente del sistema educativo nazionale con particolare riferimento a:

  • la condizione di lavoro del personale della scuola;
  • sviluppo professionale della figura docente;
  • diventare ed essere docente;
  • Autonomia scolastica.

 Ora si propone ai professionisti di scuola di sottoscrivere il documento come hanno già fatto un gruppo di 45 docenti e dirigenti scolastici di ogni ordine e grado.

Intervenedo nella Conferenza stampa la Presidente AIMC Lombardia, Dott.ssa Disma Vezzosi si è così espressa:

“Lo sviluppo professionale della figura docente richiede la valorizzazione di tutte le funzioni che la docenza ricopre nell’ambito delle competenze delineate dall’autonomia scolastica e dalla progettualità elaborata con il Piano dell’Offerta Formativa in ciascuna Unità Scolastica.
L’attuale sistema di riconoscimento giuridico ed economico rimane legato ad aspetti professionali definiti a livello formale che trovano deboli corrispondenze con l’impegno e i ritmi di lavoro effettivamente praticati nei contesti scolastici, sia a livello individuale che collegiale.
Difficile attribuire anche criteri di valore e di apprezzamento di originali e innovative linee progettuali che per la professionalità, la competenza e la dedizione di docenti più sensibili e motivati fanno raggiungere significativi livelli di apprendimento e di crescita culturale e umana agli studenti e traguardi di sviluppo e di qualità pedagogica e didattica ai processi educativi e formativi nella scuola.
Nella ricerca di potenziare linee di innalzamento della qualità del servizio, ormai da anni le scuole sentono l’esigenza e il bisogno di precisare e di specificare con maggior efficacia la comune funzione docente affinché, in sintonia con le responsabilità della dirigenza scolastica e le competenze amministrative,  si possa delineare con maggior efficienza dell’organizzazione del lavoro nelle scuole.
Le prospettive della differenziazione della funzione docente, che, a partire dalla comune dimensioni educative, culturale e didattiche, vogliono rispondere all’emergere di nuove e più complesse istante e responsabilità gestionali, culturali, educative, sociali e interistituzionali, sono ormai una necessità per disporre di competenze specifiche in diversi campi quali:
•    il coordinamento della progettazione e dell’organizzazione didattica,
•    la conduzione di gruppi nelle varie aree disciplinari,
•    i processi di valutazione e di autovalutazione della scuola,
•    l’accompagnamento e tutoraggio delle situazioni di disagio,
•    le relazioni proficue e di sviluppo con il territorio. 
La complessità della realtà implica che la scuola d’oggi possa godere di figure professionali ad ampio raggio, in grado di provvedere a diverse azioni, che non possono essere comprese nel solo tempo dedicato all’insegnamento, con il rischio di sottrarre risorse alla formazione degli alunni e degli studenti, la formazione dei quali rimane il vero scopo della scuola.
Si tratta, inoltre, di valorizzare le diverse competenze che gli insegnanti maturano in anni ed anni di scuola, una valorizzazione che possa corrispondere ad un reale riconoscimento professionale ed economico continuativo (e non ad un semplice compenso “una tantum”). Sicuramente occorre anche provvedere alla valutazione dei processi di insegnamento ed alla verifica nel tempo delle competenze acquisite.
E’ su queste basi che gli insegnanti potranno trovare, nella valorizzazione delle diverse funzioni connesse alla docenza, impulsi, motivazioni, responsabilità, occasioni utili per un percorso di sviluppo professionale nuovo, più gratificante, con relativi riconoscimenti sociali, personali e istituzionali.”

Inviatiamo tutti i dirigenti scolastici e i docenti di ogni ordine e grado ad aderire al manifesto.

 

Documento: Pensare e  progettare la scuola

Pensare e progettare la scuola

associazioni.jpgUn gruppo di Docenti, Dirigenti Scolastici e Formatori, persone impegnate nell’associazionismo sindacale e professionale sui temi della scuola e dell’educazione, ha compiuto, a partire dall’autunno 2011, un itinerario di lavoro comune di riflessione sulla condizione presente del sistema educativo nazionale.

Preso atto del difficile cammino verso l’innovazione e le riforme del sistema scolastico italiano, questo gruppo  si è assunto direttamente responsabilità di riflessione, di formazione personale e di proposta, fuori e dentro le scuole.

Il Gruppo è caratterizzato da un comune riferimento al pensiero della Dottrina sociale della Chiesa.
Si riconosce nei seguenti principi:
•    l’educazione come diritto-dovere di ciascun uomo ;
•    la centralità e la responsabilità educativa primaria della famiglia nei confronti dei soggetti pubblici di offerta formativa nel territorio;
•    la libertà, la responsabilità e la personalizzazione come cardini fondamentali dell’educazione.


Giovedì 19 aprile alle ore 11,30 presso la sala Strehler del Centro Congressi “Stelline”, corso Magenta, 61 a Milano, verranno presentati alla stampa i contenuti del documento ed il relativo itinerario di lavoro.

Su questa base, il Gruppo propone un percorso di ricerca, elaborazione e impegno su diverse direttrici:
 
1. La condizione di lavoro del personale nella scuola

2. Lo sviluppo professionale della figura docente

3. I meccanismi istituzionali della formazione iniziale e dell’assunzione del personale docente

4. Il destino delle autonomie scolastiche, in relazione all’attuazione del Titolo V della Costituzione e alle problematiche della governance.

La discussione in atto sulla Proposta di legge nazionale relativa alla governance delle scuole e di una legge regionale in cui vengono indicate nuove procedure per l’assunzione degli insegnanti rende attualissimo l’impegno del Gruppo.

Giovedì 19 aprile alle ore 11,30 presso la sala Strehler del Centro Congressi “Stelline”, corso Magenta, 61 a Milano, verranno presentati alla stampa i contenuti del documento ed il relativo itinerario di lavoro.

Silvio Colombini        Segretario generale CISL Scuola Lombardia
Mariella Ferrante        Presidente DIESSE Lombardia
Roberto Fraccia        Presidente DiSAL Lombardia
Stefano Pierantoni        Presidente UCIIM Lombardia
Disma Vezzosi            Presidente AIMC Lombardia